«C’è un sottile filo che unisce le vicende degli uomini a quelle del Palio». Così un emozionato Enrico Laudanna ha introdotto la presentazione del Drappellone che andrà alla contrada vincitrice del Palio del 2 luglio e dedicato alla visita di San Francesco a Siena, 800 anni fa (1212). «E’ uno strano gioco del destino  – ha aggiunto – visto che fino a maggio sono stato prefetto di Perugia, terra vicina ad Assisi, patria di San Francesco. E ora mi ritrovo a vivere l’atmosfera del Palio». E a proposito del Drappellone Laudanna ha aggiunto: « Mi sembra straordinario perché crea grande emozione, una preziosa testimonianza di quanto tutto il contesto cittadino ha creduto, crede e continuerà a credere in questa manifestazione. In questi giorni sto cercando di far mia e metabolizzare l’atmosfera del Palio e per questo garantisco il massimo sforzo»
 
Il Drappellone «L’ho realizzato con amore, gioia e felicità, perché sono innamorato di Siena, delle sue Contrade e del suo Palio» ha detto l’artista Claudio Carli che vede in Siena «una comunità  straordinaria, un modello per altre realtà». Carli è nato nella stessa terra che dette i natali a San Francesco e la sua opera richiama la vita del “poverello”. Essenziale e, al contempo, ricca. In primo piano la riproposizione del saio del religioso. Una trama di lana grigia. Grezza. Povera. In contrapposizione alle ricchezze terrene che aveva rifiutato. Sulla destra un bastone, quello che la tradizione vuole che Francesco abbia piantato in terra, nei pressi di un eremo fuori Porta Ovile, durante la sua prima visita a Siena, per sedare una serie di sanguinosi scontri tra nobili e popolani. E da quel bastone ecco nascere un leccio carico di ghiande, realizzate, nella parte alta  (la cupola), in rame e con il frutto dipinto con i colori delle 10 Contrade che prenderanno parte al Palio del 2 luglio. Nell’estremità superiore del drappo di seta, sulla sinistra, l’immagine della Madonna, con il simbolo del Santo di Assisi riportato nella corona. La vergine, ritratta in età giovanile, ha lineamenti dolci, come una fanciulla. Il suo viso traspira e richiama la pace, la stessa professata dal Santo. Con il suo lavoro artistico Claudio Carli, ha saputo, in maniera tutt’altro che semplice, rendere omaggio a S. Francesco, che sul concetto di povertà aveva impostato la sua regola; e sulla Festa di Siena, dove la bellezza, veicolata dalla magnificenza dei costumi, sfila nel Corteo storico che precede la corsa.  Alternanza di contrapposti, per tecniche e materiali, all’interno di  un’ambientazione fortemente significante e ricca di memorie, dove la creatività sollecita una riflessione sul tema della committenza. Sulla seta, volutamente lasciata grezza, per esaltarne ancor di più la preziosa consistenza, la tavolozza di Carli ha lavorato con le sole tonalità del grigio. Colore non colore, in grado di sprigionare i richiami ed i rimandi simbolici che solo l’arte riesce a trasmettere, ma con una profondità ed uno spessore concettuale che il cromatismo, talvolta, annulla.I rami del leccio continuano anche sul retro del drappellone. Lo avviluppano in un abbraccio di continuità. Qui trovano spazio le Contrade che non partecipano al Palio. In basso un brano tratto  dal Cantico delle creature: “ Laudato sii mi Signore per sora nostra madre terra la quale ne sostenta et governa et produce diversi frutti con coloriti fiori et herba”.Una preghiera, al tempo stesso inno alla vita, che suggella la fratellanza tra l’uomo e la natura. Un richiamo alla terra senese e al suo Palio. All’unicità di una ripetizione da secoli rivissuta, e da secoli in grado di proporre, ogni volta, squarci temporali in bilico tra il passato e il presente.

Il Masgalano La luce dell’argento con la forza e la passione dei colori del Palio. Gli studenti della sezione scultura del Liceo artistico/Istituto d’arte “Duccio di Buoninsegna” hanno realizzato il Masgalano, offerto dalle Società di Contrada per i due Palii di quest’anno.L’ambito premio, andrà, infatti, alla migliore comparsa che si distinguerà, per eleganza e dignità di portamento e coordinazione, durante la sfilata nel Corteo storico che precederà le Carriere.
Per l’ideazione, e realizzazione dell’opera, i ragazzi hanno scelto l’oggetto simbolo che, forse più di ogni altro, racchiude ed esprime il concetto di arte. Una tavolozza creata con il prezioso metallo, con al centro un pennello, la cui punta ripropone i colori della Balzana, lo stemma di Siena. Accanto a questo, il logo ufficiale del Comune, del Magistrato delle Contrade e del Comitato Amici del Palio. I colori, in terracotta, disposti a raggiera, sembrano appena depositati. Vivi. Un cromatismo che richiama, senza riproporre nel dettaglio, le Contrade di Siena. Negli incroci e negli incontri dei toni, così come nella scelta numerica, sono dieci, come i cavalli al canape. Sembrano pronti ad essere usati da quel pennello di setole nere e bianche che impersona la città.

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