SIENA – Nel mirino anche senza il tufo in piazza del Campo. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) è pronta a dare battaglia al percorso del Palio di Siena come patrimonio dello Stato.

Un iter che vede la compartecipazione del ministero della Cultura, che ieri ha inviato a Siena un fotografo per fare un sopralluogo nelle 17 contrade. Un’altra visita potrebbe essere effettuata a inizio 2024.

Secondo l’Oipa, “appare inappropriato rendere patrimonio culturale una manifestazione che mette a repentaglio la vita di animali, esseri senzienti, tutelati ora anche dall’articolo 9 della Costituzione. Occorre ricordare che nel 2018 la competizione causò la morte di Raol, cavallo simbolo delle vittime del Palio, e appena lo scorso agosto si sono infortunati Abbasantesa e Antine Day, entrambi di sette anni, che hanno dovuto subire un ricovero in una clinica veterinaria dove sono stati operati per le fratture riportate”.

Per capirne di più, l’associazione ha fatto accesso agli atti, chiedendo per altro al ministero di fare un passo indietro. “Basta Palii, basta Quintane, basta Giostre con l’uso dei cavalli su piste inidonee – ha affermato il presidente dell’Oipa Massimo Comparotto -. Tornei anacronistici che non hanno più ragione d’essere in un’epoca dove cresce e si consolida una sensibilità, sostenuta anche dagli orientamenti giuridici e giurisprudenziali, che non vuole usi e abusi sugli animali”.

Oltre al riconoscimento nazionale, l’obiettivo del Comune e del rettore del Magistrato delle contrade è di far diventare il Palio patrimonio culturale immateriale Unesco. Azione che ha già incassato il sostegno della Regione.

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