L’onorevole Maurizio Gasparri ha incontrato questo tardo pomeriggio i fedelissimi di Forza Italia, presso la sede azzura di città, in via Cecco Angiolieri 25, in ottica delle prossime elezioni comunali nel capoluogo. La sensazione è che si tratti di una visita motivazionale, ma serve anche a legittimare il lavoro politico che i dirigenti azzurri si apprestano a intavolare, la rete di accordi necessari a costruire una coalizione vincente, come è successo ad Arezzo e Grosseto.

Per Forza Italia è necessario portare alla causa della vittoria ogni forma di civismo. Lo dice chiaramente Gasparri: “A Siena il mondo del civismo è fortemente diviso e le liste civiche alla fine possono essere utili per vincere”. Ci sono comunque condizioni. “Servono – dice – ma non devono usare arroganza o dettare regole ai partiti”. A conferma delle convinzioni di quale orizzonte scrutare, Gasparri ripete più volte il concetto: “I partiti da soli non penso che a Siena abbiano la forza di vincere le elezioni”. Quanti pensavano che l’avvocato Luigi De Mossi potesse passare per un saluto, per lanciare un forte messaggio politico, è rimasto deluso. Nessun ospite civico, ma solo presenza politica, quale rappresentanza di Fratelli di Italia guidata da Francesco Michelotti e Lorenzo Rosso.

Mentre Gasparri parla giungono notizie dei risultati siciliani. Musumeci ha vinto, ma anche no. “Deve trovare dei consiglieri eletti per rinforzare una maggioranza consiliare che si annuncia risicata”, fa notare il deputato forzista, il quale però coglie il dato di un centrosinistra andato in frantumi a causa “del nuovo proprietario del palazzo”, facendo riferimento alle tensioni esistenti nel Partito democratico tra la vecchia componente dirigente e il segretrio nazionale Matteo Renzi. “Se a noi è antipatico, c’è un pezzo di sinistra che Renzi lo odia, chiedete al vostro presidente della Regione Enrico Rossi“, chiosa Gasparri.

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