ROMA – Per le visite specialistiche negli ambulatori e nei laboratori territoriali o ospedalieri, pubblici o privati accreditati, il 2023 fa registrare il valore economico più alto in termini di mobilità sanitaria, pari a 330 milioni.

Lo rivela l’ultima indagine Agenas sulla mobilità sanitaria regionale, presenta oggi a Roma. “La specialistica è più una mobilità di prossimità – sintetizza Maria Pia Randazzo, Responsabile Unità Operativa Statistica e Flussi Informativi Sanitari, Agenas illustrando i dettagli del rapporto -. Lombardia, Veneto e Toscana, sono le principali regioni attrattive dei flussi, mentre quelle da cui ci si sposta di più sono Campania, Calabria e Sicilia, ma a differenza che per i ricoveri, la mobilità di prossimità nella specialistica ambulatoriale ha una prevalenza maggiore: rispetto al totale, risulta essere pari al Nord al 33%, al Centro 20% e al Sud 12%”.

E’ in particolare la Lombardia, la regione con il saldo positivo maggiore (tra mobilità attiva e passiva) con un valore di circa 103 milioni. In generale, la domanda di prestazioni di specialistica è tendenzialmente costante nel tempo, con maggiore richiesta di diagnostica strumentale e di prestazioni terapeutiche (circa 65%). “Nella diagnostica sperimentale – puntualizza Randazzo – le richieste si concentrano su risonanza magnetica e medicina nucleare, ma anche biopsie e tac. In caso di prestazioni terapeutiche, è la chirurgia ambulatoriale la principale domanda”, conclude.

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