“A maggior gloria di Dio, e invocando l’intercessione della Beata Vergine Maria e di San Ranieri nostro Patrono, salutiamo l’anno 2020”. Con questa frase rituale e benaugurante scandita dal sindaco, Michele Conti, la città di Pisa è entrata, idealmente, nel 2020. Alle ore 12.00 esatte, infatti, il raggio di sole, penetrando da una finestra rotonda della navata centrale, ha illuminato la mensola con l’uovo di marmo. Da quel momento Pisa ha festeggiato l’ingresso del nuovo anno.

Fin dal X secolo, infatti, i Pisani fecero coincidere l’inizio dell’anno con l’Annunciazione (e quindi l’Incarnazione di Gesù), ossia 9 mesi prima del 25 dicembre. Si ottenne così l’Anno Pisano ab Incarnatione Domini (o Christi). Il primo documento datato in stile pisano che lo attesta  risale al 985. Questa data di inizio anno rimase in vigore per secoli anche nelle terre appartenenti alla Repubblica di Pisa: la costa fra Portovenere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov (nel Mare omonimo, sulla foce del fiume Don) e Costantinopoli, dove i Pisani furono gli unici occidentali a potersi stabilire, insieme ai Veneziani.

Il Capodanno in Stile Pisano rimase in vigore fino al 20 novembre 1749, giorno in cui il Granduca di Toscana Francesco I di Lorena ordinò che in tutti gli stati toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l’anno 1750. Quindi, anche Pisa dovette uniformarsi all’uso del calendario gregoriano. Solo negli anni ’80 del Novecento si tornò a parlare di questa ricorrenza e da allora il Capodanno è tornato ad essere festeggiato con iniziative culturali ed conviviali che lo precedono. Questa mattina l’ingresso in Cattedrale è stato preceduto dal Corteo storico della Repubblica Marinara che ha attraversato la città fino a sfociare in piazza dei Miracoli per poi entrare in Duomo ad attendere il raggio di sole che annuncia l’arrivo del nuovo anno. In anticipo sul resto del mondo.

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