Il viceministro Calenda al suo arrivo a OroArezzo
Il viceministro Calenda al suo arrivo a OroArezzo

«OroArezzo è al top degli eventi internazionali realizzati in Italia per la valorizzazione e circolazione del made in Italy». Così il viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda intervenuto oggi alla giornata conclusiva di OroArezzo. «La manifestazione fieristica si è meritata tutto il sostegno che ha ricevuto, e che riceverà, dal Governo italiano – ha aggiunto il viceministro -. OroArezzo è la vera artefice dell’accordo con VicenzaOro che l’ha portata a diventare l’unico appuntamento fieristico europeo di primavera e si è dimostrata disponibile e lungimirante nel cambiare data da aprile e maggio, il successo di questa edizione ne è la prova. Ma OroArezzo crescerà ancora: portando più buyers e ideando un piano strategico di crescita a lungo termine, un piano condiviso con le altre manifestazioni. Se la Fiera di Vicenza funziona, tutti dovranno sostenere e partecipare alla Fiera di Vicenza. Così come se Dubai non dovesse funzionare, tutti dovremmo ripensare se vale la pena realizzare la fiera di Dubai e, nel caso, arrivare anche ad eliminarla dal calendario fieristico mondiale».

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Il viceministro Calenda in Fiera

OroArezzo: raddoppiati gli investimenti del Governo per l’edizione 2016 «Il Governo e Confindustria Federorafi sono pronti ad investire in OroArezzo – ha dichiarato il viceministro Calenda -. Per la prima volta i soldi ci sono, non sono un problema. Il problema è cosa facciamo con le risorse che abbiamo e OroArezzo ha dimostrato di essere capace di portare dei grandi risultati, sapendo investire le sue risorse nella maniera più efficace. La prospettiva di crescita, quella vera, viene dalla domanda internazionale, e OroArezzo lo ha capito perfettamente. Ma come si ottiene la domanda internazionale? Non più solo andando negli Stati Uniti, ma portando gli Stati Uniti in Italia per far vedere come nasce l’eccellenza del prodotto italiano. L’Italia in questo senso deve fare squadra, superando i campanilismi delle nostre fiere nazionali, non solo orafe. OroArezzo in questo senso ha raccolto e vinto la sfida andando oltre alla competizione tra distretti orafi. Questo è il momento di lavorare tutti insieme – ha spiegato il viceministro -, vedere cosa funziona e cosa no e fare in modo che ciò che funziona diventi volano per l’economia di tutta Italia. Arezzo, ha differenza di Roma e del fallimento totale del suo quartiere fieristico, ha dato vita ad una manifestazione efficiente, divenuta un appuntamento fisso nelle agende dei mercati internazionali. Ad OroArezzo ho visto la capacità di ragionare in un’ottica di sistema, vincente sotto ogni punto di vista. Proprio per questo e per l’immenso valore e potenziale riconosciuto ad OroArezzo, il Governo raddoppierà i finanziamenti destinati alla manifestazione per l’edizione 2016. L’industria dell’oro è un’industria del lusso. Dobbiamo diffondere un nuovo pensiero, che abbatta la vecchia credenza per la quale il lusso sia immorale. Di lusso il nostro Paese vive. Il lusso è arte e bellezza e l’Italia è il paese della bellezza per eccellenza. Difendiamo il nostro universo del lusso. Lusso e bellezza sono il cuore del core business italiano».

 

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