FIRENZE – Rispetto a fondi Pnrr e pianificazione urbanistica regionale, per i sindacati Cgil, Cisl e Uil della Toscana è “possibile fare le opere presto e bene senza superare la legge Marson, nel rispetto dell’ambiente e delle norme già esistenti” e, sostengono i sindacati , vengono al riguardo “chieste due modifiche alla proposta di legge di alcuni consiglieri Pd: sì alle valutazioni ambientali, uso della già prevista ‘variante semplificata’”.

Per i sindacati “i ritardi imputati ai controlli ambientali sono attribuibili non alle norme vigenti, ma alla non adeguata qualità dei progetti e alla mancanza nelle autonomie locali di professionalità specifiche: la Regione istituisca una cabina di regia tecnico-operativa da mettere a disposizione degli uffici comunali”.

Le due modifiche sono chieste sulla proposta di legge regionale 92/2021 da parte di alcuni consiglieri regionali del Pd. Proposta che secondo varie associazioni e sigle ambientaliste rischia di liberare i progetti Pnrr della Toscana dalle procedure di verifiche ambientali e dai vincoli del piano Marson attualmente in vigore. “E’ possibile usare i fondi del Pnrr presto e bene, con l’attuale legge Marson, nel rispetto delle tutele ambientali”, dicono i tre sindacati.

La prima cosa che chiedono Cgil, Cisl e Uil è “di sopprimere l’articolo 2 della Pdl 92/2021, in modo da recepire le osservazioni degli uffici legislativi regionali, per non incorrere in contenziosi sui profili di costituzionalità. L’articolo 2 è quello che prevede di non sottoporre le opere del Pnrr al sistema delle valutazioni ambientali”. Per i sindacati “ciò non è competenza della Regione e potrebbero aprirsi dei contenziosi giuridici in grado di bloccare le opere”. La seconda modifica proposta riguarda il comma 1 dell’articolo 1: i sindacati vogliono che la Regione indichi chiaramente quali siano le opere da realizzare coi fondi Pnrr e per queste si propone di usare lo strumento della variante semplificata’ già previsto dalla legge Marson.

”Una politica di governo del territorio efficace e moderna non è la sommatoria delle scelte non coordinate che vengono effettuate a livello di singolo Comune – spiegano Maurizio Brotini segretario Cgil Toscana, Roberto Pistonina segretario Cisl Toscana, e Triestina Maiolo segretaria Uil Toscana -, così come i ritardi che vengono imputati alla richiesta delle valutazioni ambientali sono attribuibili alla non adeguata qualità dei progetti e alla mancanza nel sistema delle Autonomie locali di un numero adeguato di addetti con specifiche qualifiche professionali: in tal senso ribadiamo la necessità che la Regione istituisca una Cabina di regia tecnico-operativa da mettere a disposizione degli uffici comunali”. Brotini, Pistonina e Maiolo concludono così: “Gli stessi procedimenti strutturati di partecipazione popolare sono un valore e non un intralcio. Le norme sul governo del territorio e del paesaggio della Regione Toscana sono le più avanzate a livello nazionale e contengono tutte le previsioni necessarie a fronte di opportunità come quelle derivanti dalle risorse del Pnrr. Risorse finalizzate al miglioramento della qualità ambientale e sociale, dove è espressamente previsto che tali interventi non debbano arrecare alcun pregiudizio negativo alla qualità ambientale, prima fra tutte il consumo di suolo zero”.

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