Nove centri massaggi e benessere chiusi a Viareggio dalla Polizia. L’operazione ha preso il via mercoledì scorso, quando, a seguito di un approfondito lavoro investigativo e amministrativo, gli agenti del Commissariato di Viareggio hanno fatto irruzione nei nove centri individuati nel corso delle indagini.

L’operazione Con queste indagini la Polizia ha portato alla luce quanto avveniva in questi centri e, cioè, il fatto che le ragazze che vi lavoravano, facessero tutt’altro dai lavori legati all’estetica e, inoltre, erano costrette a vivere e lavorare in una pesante condizione di degrado e senza che venisse minimante tenuta in conto la loro dignità umana. La peculiarità dell’operazione, però, è stata quella di aver perseguito i locali su un piano amministrativo e solo successivamente, i loro titolari. Il castello accusatorio, infatti, si basa sul fatto che le attività entrate nel mirino degli investigatori, sebbene si trattasse di centri di estetica o massaggi, vedevano una clientela esclusivamente maschile (mentre si suppone debba quanto meno essere mista, se non prevalentemente femminile), inoltre, su diversi e noti siti di incontri, nelle sezioni riservati alle escort, erano riportati anche numeri di telefono che corrispondevano proprio a quei centri finiti al centro dell’inchiesta e proponevano foto di ragazze in pose e abbigliamento tipici di proposte sessuali a pagamento.

Le indagini La Polizia ha tenuto costantemente sotto controllo questi nove esercizi, attraverso servizi di osservazione e monitoraggio quotidiano, al fine di individuare la strategia più adeguata da mettere in atto. Alla fine, la Polizia ha optato per un blitz simultaneo nei nove locali, cosa che è accaduta nel tardo pomeriggio di mercoledì. E’ stato così che hanno trovato situazioni igieniche gravemente compromesse, la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro pressoché ignorata, la mancanza di qualsiasi certificazione sia termoidraulica, sia elettrica, nonché forti carenze per quanto concerne l’impiantistica. E ancora: numerose infrazioni alle norme edilizie e, ovviamente, attività di estetista senza alcuna abilitazione professionale.

Spettacolo inquietante Quando hanno perquisito i locali, in alcuni gli agenti della Polizia hanno trovato delle condizioni al limite dell’incredibile: nei sottoscala e in alcune stanze di alcuni di questi esercizi, hanno trovato, infatti, dei frigoriferi stracolmi di prodotti alimentali scaduti o marci, ma anche sistemi elettrici e termoidraulici installati con il nastro adesivo; scatole intere di profilattici sigillati e cestini ricolmi di preservativi usati. E ancora: medicinali scaduti, cibo in stoviglie appoggiate su cucinette improvvisate, che si trovavano in angoli non in vista dei locali; letti di fortuna, ricavati in spazi angusti e di piccolissime dimensioni; armadi pieni di vestiario. Tutto questo ha fatto comprendere agli investigatori che quei locali che erano stati affittati per un’attività commerciale, avevano invece un uso abitativo per le ragazze che prestavano lì i loro servizi.

L’esito dell’operazione L’operazione ha portato alla chiusura di tutti i nove centri massaggi per la mancanza dei requisiti igienico-sanitari, con la conseguente apposizione dei sigilli ai locali. Le indacini di natura tecnica in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e di Polizia giudiziaria stanno comunque proseguendo per verificare eventuali situazioni di favoreggiamento o sfruttamento della prostituzione.

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