Il reinserimento sociale dei condannati a pene alternative passa dal Comune di San Gimignano. E’ stata stipulata infatti nei giorni scorsi una convenzione tra il presidente del Tribunale di Siena Luciano Costantini, su delega del Ministero della Giustizia, e il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità da parte dei condannati per i quali il giudice ha disposto la cosiddetta “messa alla prova”, cioè un programma di trattamento predisposto dall’Ufficio di esecuzione penale esterna subordinato all’espletamento di una prestazione di pubblica utilità. Nel dettaglio la convenzione, di durata quinquennale, prevede che il Comune di San Gimignano permetterà a 2 soggetti di svolgere presso le proprie strutture l’attività non retribuita in favore della collettività per l’adempimento degli obblighi previsti dalla sospensione del procedimento penale con messa alla prova dell’imputato (Art. 168 bis cp).

Le persone ammesse allo svolgimento dei lavori di pubblica utilità si occuperanno della tutela e della manutenzione del patrimonio comunale, ambientale o culturale; manutenzione del verde o accompagnamento di anziani e disabili; assistenza e supporto alle funzioni educative museali e bibliotecarie; supporto a specifici progetti di natura socioculturale, alla sicurezza o all’educazione stradale.

«Sono orgoglioso di aver potuto firmare questa convenzione per il Comune di San Gimignano – ha sottolineato il sindaco Giacomo Bassi -; si tratta di un atto di notevole rilevanza civile e sociale e che porta a benefici gratuiti per la collettività. Questa azione era già prevista nel Progetto “Cantieri Sociali”, elaborato dalla mia assessora Ilaria Garosi, che ringrazio per la tenacia con cui, insieme agli uffici comunali, ha concluso questo percorso con la firma di questa convenzione». «E’ un traguardo che ci riempie di soddisfazione – ha commentato Garosi -, un traguardo di civiltà in una comunità che crede nei valori e nell’etica del reinserimento sociale».

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