Siena palazzo pubblicoSiena è la prima provincia in Toscana e la quinta in Italia dove si vive meglio, secondo la classifica annuale sulla qualità della vita di ItaliaOggi e dell’Università La Sapienza che prende in considerazione una serie di indicatori: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. A guidare la classica nazionale delle 110 province è Mantova. Dopo Siena in Toscana si piazza Grosseto, al 30esimo posto della classifica nazionale, seguita da Arezzo (41esima), Pistoia (42esima), Pisa (45esimaa). Firenze è sesta in Toscana e 48esima a livello nazionale. Seguono ancora Lucca (50esimaa), Livorno (52esima), Prato (68esima), e Massa Carrara (83esimaa).

La qualità della vita in Toscana Rispetto alla classifica stilata nel 2015 guadagnano posizioni Siena, l’anno scorso 11esima e sempre prima in Toscana, Grosseto (33esima), Pistoia (46esima), Lucca (che era 102esima ed è risalita di 52 posizioni) e Massa Carrara (97esima). Scivolano in giù invece Firenze che rispetto all’anno scorso perde 22 posizioni (era 26esima), Arezzo (38esima), Pisa (41esima), Livorno (40esima) e Prato (57esima).

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Veduta di Mantova

La classifica nazionale È Mantova la provincia italiana dove si vive meglio, seguita da Trento e Belluno. Crotone è la peggiore (ultima su 110, penultima Siracusa) e in generale nel Sud e nelle isole il livello medio di qualità della vita resta insufficiente e non migliora (ma ci sono segnali in controtendenza in molte province della Sardegna, a cominciare da Olbia, Ogliastra e Nuoro). Sono queste regioni a risentire maggiormente della crisi, che fa soffrire anche il Nordovest, mentre reggono meglio Nord-est e Centro. Ma perdono colpi- a vantaggio delle province medio-piccole- anche tutte le grandi aree urbane, compresa Milano, e con la sola eccezione di Torino. Tra di loro la performance più negativa è di Roma, che per la prima volta finisce, accanto alle province del Mezzogiorno, sotto la sufficienza. Se c’è un timido miglioramento rispetto all’anno scorso (le province che possono vantare livelli buoni o accettabili sono passate da 53 a 56), il 53,9% degli italiani (pari a 32 milioni 732 mila residenti) vive in province (54) in cui la qualità delle vita è scarsa o insufficiente. Di queste 6 sono nel nord ovest, 2 nel nord est, 7 in Italia centrale e 39 su 41 in Italia meridionale e insulare.

In Italia si vive meglio in provincia La migliore è dunque Mantova, che spezza la lunga serie positiva di Trento (ora seconda) al primo posto senza interruzioni dal 2011. È nel gruppo di testa in sei dimensioni su nove (affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale,servizi finanziari e scolastici e tenore di vita). Altro nuovo ingresso sui gradini più alti del podio è Belluno, terza, in salita dall’ottava posizione. Scivolano  Pordenone (da terza a quarta ) e Bolzano (da seconda a ottava). Siena, Parma, Udine, Bolzano, Vicenza e Lecco completano la top ten, mentre tra le prime venti (diciottesimo posto) si conferma Ascoli Piceno, unica con Siena delle località del Centro. L’ultimo posto è di Crotone, sebbene, rispetto alle altre province meridionali, presenti elementi di discontinuità. Qui, infatti, il tenore di vita è accettabile. E la provincia è addirittura ricompresa nel gruppo delle più virtuose nelle dimensioni criminalità e popolazione. Responsabili, quindi, della maglia nera sono affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero. La precede Siracusa (era al 104esimo posto).

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