Una raffineria per produrre metanfetamine. A scoprirla i carabinieri di Pisa, insieme ai colleghi livornesi, che questa mattina hanno fatto irruzione in un appartamento del centro di Livorno. Al suo interno i militari hanno rinvenuto una raffineria di shaboo, una droga sintetica molto diffusa nel sud est asiatico e in Usa ma ancora poco presente in Europa e in Italia. Arrestati i quattro operai filippini che vivevano nell'abitazione e che gestivano l'attività illecita.

L’indagine I militari hanno individuato la casa seguendo le tracce di un tossicodipendente filippino che da Pisa si spostava fino a Livorno per acquistare la droga. In manette sono finiti due uomini e due donne (una delle quali pregiudicata per reati specifici, mentre gli altri tre sono incensurati) che avevano nascosto nelle loro camere varie confezioni di shaboo per un peso complessivo di 75 grammi (che una volta immesso in dosi da 0,1 grammo ciascuna sul mercato dello spaccio avrebbe fruttato oltre 22 mila euro), nonché numerose bilancine di precisione, materiale per il confezionamento e svariati cellulari utilizzati per contattare gli acquirenti. Lo shaboo, ice, shabu, o crystal meth, a seconda delle varie latitudini del globo, è la forma più pura della metanfetamina, ovvero cristalli solitamente limpidi di d-metanfetamina cloridrato. Si tratta, spiegano gli inquirenti, di una droga sintetica ottenuta per riduzione dell'efedrina con iodio e ipofosifito, della quale se ne possono fare vari usi. Spesso viene fumata o iniettata con effetti di gran lunga superiori alle altre vie di assunzioni (dieci volte più potente della cocaina). L'effetto molto lungo (6-12 ore) è una delle caratteristiche principali di questo tipo di sostanze e l'abuso determina comportamenti violenti, ansia, confusione, insonnia, paranoia e disturbi della personalità. Nel giro di alcuni mesi in chi ne fa uso abituale, ha effetti irreversibili sulle cellule cerebrali, soprattutto quelle produttrici di dopamina, che vengono danneggiate gravemente.

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