Tasse, tasse e ancora tasse. Le tasche degli italiani si fanno sempre più leggere e sempre più spesso a pagare sono gli automobilisti. Quasi tutte le 110 Province italiane hanno deciso di aumentare l’aliquota della tassa di loro spettanza che grava sull’Rc Auto. Un decreto legge approvato nel maggio 2011 permetterà agli enti di «aumentare o diminuire, nel 2012, fino al 3.5%, l’imposta sulle assicurazioni attribuita alle Province e fissata al 12.5%». Un’occasione più unica che rara che le amministrazioni provinciali di tutta Italia e di quasi tutta la Toscana non si sono certo lasciati sfuggire. Aosta, Bolzano e Trento le voci fuori dal coro, così come Firenze, l’unica amministrazione che ha deciso di diminuire le aliquote in una Regione a statuto ordinario. Stabile invece al 12.5%, ovvero al dato standard, anche Grosseto. 
 
Le cause Pistoia e Siena che hanno portato l’aliquota Rc Auto al 15.5%, Arezzo, Massa, Livorno, Pisa e Prato che invece hanno deciso di innalzarla del 3.5% arrivando così al massimo imponibile del 16. Anche in Toscana l’aliquota Rc Auto, così come le tariffe sul registro automobilistico e il tributo ambientale sono i perni per le amministrazioni provinciali per risollevare le casse e compensare così i tagli ai trasferimenti portati dalle ultime manovre. «Abbiamo dovuto fronteggiare – afferma al Sole 24 Ore Antonio Rosati, coordinatore degli assessori al Bilancio nell'Upi (e assessore a Roma) – la drastica riduzione dei trasferimenti statali: 1,5 miliardi in meno in tre anni. Gli aumenti servono a far quadrare i conti. Ma spesso l'incremento delle entrate è anche l'unico sistema per allentare i vincoli del Patto di stabilità».
 
L'eccezione fiorentina Come dicevamo in precedenza, l’unica Provincia in Toscana che si distingue per una riduzione dell’Rc Auto è Firenze. Palazzo Medici Riccardi rappresenta anche un’eccezionalità a livello nazionale dato che è l’unico ente, per le Regioni a statuto ordinario, che ha ridotto in due tranche la quota sulle Rc Auto, portandola dal 12,5 all'11%. Firenze però ha aumentato l'Ipt del 25%, ma solo per i privati, e innalzato del 4% il tributo ambientale per i Comuni non virtuosi dal punto di vista della raccolta differenziata (sotto il 45%). «Decisioni legate in primis alla necessità di arginare la fuga delle imprese di autonoleggio verso Trento e Bolzano – spiega l'assessore al bilancio della Provincia di Firenze  Tiziano Lepri -, che in virtù dell'autonomia legislativa riescono a garantire tariffe più basse per l'Ipt e hanno portato l'aliquota Rc auto al 9,5 per cento. Inoltre, si è deciso di spingere di più sull'imposizione di tipo patrimoniale, l'Ipt, rispetto a quella sul consumo, come le Rc Auto».
 
La nuova imposta Così i primi rialzi hanno riguardato ancora una volta gli automobilisti, già assoggettati dal caro-benzina, ed in particolare l'aliquota della Rc auto, portandola dal 12,5% al 16% del premio. In Toscana, in tal senso, si possono ritenere fortunati gli abitanti della Provincia di Livorno dove l’aumento è stato isolato e non accompagnato dalla crescita dell'Ipt (iscrizione al pubblico registro automobilistico) e del tributo ambientale. A Livorno si passerà al 16% a partire da giugno 2012, ricavando 17 milioni dalla nuova aliquota, senza toccare però gli altri due tributi. «Come Provincia – racconta il presidente Giorgio Kutufà – ci siamo arresi, tra gli ultimi in Italia, all'aumento dell'addizionale Rca».

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