FIRENZE – La Toscana registra un preoccupante aumento dei reati ambientali, con un incremento dell’11,6% nel 2024 rispetto all’anno precedente, posizionandosi al sesto posto nella classifica nazionale delle regioni più colpite dalle ecomafie, subito dopo il Lazio e prima della Sardegna.
Secondo il nuovo rapporto di Legambiente «Ecomafia 2025», in Toscana sono stati commessi 2587 illeciti penali, corrispondenti a una media di sette reati al giorno, uno ogni tre ore circa.
I crimini ambientali nella regione rappresentano il 6,4% del totale nazionale, rilevati a fronte di oltre 104.000 controlli. Si evidenzia una crescita non solo dei reati, ma anche delle denunce, passate da 2273 nel 2023 a 2446 nel 2024, degli arresti (6 contro 1) e dei sequestri (368 contro 302). Parallelamente, gli illeciti amministrativi sono aumentati di oltre 900 unità, raggiungendo quota 6718.
In Toscana, le province più colpite sono Livorno, Firenze e Lucca. Livorno, unica provincia toscana nella classifica nazionale dell’illegalità ambientale (15° posizione), ha registrato 529 reati e 1038 illeciti amministrativi, seppur in leggero calo rispetto all’anno precedente. Questa provincia si distingue anche per l’alto numero di reati commessi nel ciclo del cemento (99 reati), seguita da Siena e Arezzo. Livorno è inoltre la provincia con il maggior numero di reati contro gli animali, con 229 casi, quasi la metà di quelli toscani, e un elevato numero di denunce e sequestri. Firenze, principalmente colpita dal ciclo dei rifiuti, guida la classifica nazionale degli illeciti amministrativi nel settore, con 236 sanzioni rilevate.
Nel dettaglio, il «boom» delle illegalità è stato rilevato nel ciclo illegale del cemento, soprattutto nelle aree costiere e all’isola d’Elba, e nei reati contro la fauna marina come la pesca di frodo. Crescono anche i crimini relativi al ciclo dei rifiuti, con Firenze in testa per numero di infrazioni, seguita da Arezzo e Pisa. Anche i reati contro gli animali registrano numeri significativi, con la Toscana al quinto posto a livello nazionale in questa categoria.
Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, sottolinea la gravità della situazione, evidenziando come la regione mantenga una posizione di rilievo negativa nella classifica nazionale degli illeciti ambientali, e richiama la necessità di un monitoraggio costante nei prossimi anni.
Oltre ai numeri, emerge un forte allarme per la crescita della corruzione negli appalti ambientali e nella gestione dei servizi pubblici legati all’ambiente, fenomeno che in Italia ha visto un aumento significativo delle inchieste e delle persone denunciate. Anche in Toscana, la lotta contro questo tipo di illegalità è una sfida importante da affrontare con urgenza per tutelare il patrimonio ambientale e la legalità.
In sintesi, la Toscana si trova oggi alle prese con una significativa pressione delle ecomafie sulle sue risorse naturali, con impatti che riguardano il territorio, la costa, l’arcipelago e le città, evidenziando l’urgenza di misure di prevenzione più efficaci e controlli rafforzati per arginare questa tendenza negativa.