La scuola senese tra quelle interessate agli accorpamenti
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FIRENZE – Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ha lanciato un appello a tutti i parlamentari toscani, di centrodestra e centrosinistra, affinché nella prossima legge di Bilancio si ponga fine al principio dei continui ridimensionamenti scolastici.

Lo ha dichiarato durante una conferenza stampa dedicata al ricorso straordinario presentato dalla Regione al Presidente della Repubblica contro il piano di dimensionamento scolastico varato dal Governo.

Giani ha sottolineato l’importanza di una presa di posizione netta da parte di tutte le province toscane, ricordando come già la Città Metropolitana di Firenze abbia manifestato la propria contrarietà con un atto formale di indirizzo. Il governatore ha chiesto anche che nelle valutazioni si tengano in considerazione i dati reali, evidenziando che per la Toscana si potrebbero evitare fino a otto ridimensionamenti.

Entro il 30 novembre, termine finale per la consegna dell’elenco delle scuole, restano quasi venti giorni: “Se ci fossero emendamenti politici decisi e un sostegno chiaro – ha detto Giani – potremmo agire con maggiore determinazione”.

Il Consiglio Metropolitano di Firenze ha infatti approvato un documento con cui si chiede di affiancare la Regione nella contestazione del decreto interministeriale del 30 giugno 2025 sul dimensionamento scolastico, difendendo in particolare l’autonomia del Liceo Michelangiolo. Il provvedimento ha raccolto il consenso di diverse forze politiche locali, tra cui Pd, Territori al centro, Territori beni comuni e Uniti per la città metropolitana.

Nel testo approvato, su proposta della consigliera Pd Beatrice Barbieri, si esprime una forte preoccupazione per il rischio che i piani di dimensionamento si traducano esclusivamente in tagli di spesa, con conseguente peggioramento della qualità del servizio scolastico. Il documento sostiene che gli accorpamenti non tutelano la comunità scolastica né la continuità educativa, ma causano invece la perdita di storia, identità e valore pedagogico, e invita il Governo a ritirare o sospendere un provvedimento giudicato “profondamente iniquo”.

Contrario al documento è il capogruppo di ‘Centrodestra per il cambiamento’ Alessandro Scipioni, che lo ha definito un atto “pretestuoso, ipocrita e strumentale”.

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