PIOMBINO – Francesco Ferrari va diritto per la propria strada. “Noi avevamo risposto che avremmo impugnato l’autorizzazione di fronte al Tar e lo faremo”, ha detto il sindaco di Piombino dopo la firma di Giani sul via libera al rigassificatore.

“Dal nostro punto di vista non sposta il punto: aveva annunciato già venerdì a coda della Conferenza dei servizi che sarebbe andato avanti e l’ha fatto. Dopo tutto, volontà già affermata fin dal primo giorno”, ha aggiunto Ferrari. “L’intero procedimento, però, fa acqua da tutte le parti e pone le basi concrete sulle quali costruiremo il ricorso – ha spiegato il sindaco -. Poco importa se l’intesa e la relativa autorizzazione sono condizionate all’accettazione del memorandum; un documento che sembra più un tentativo di lavarsi la coscienza che uno strumento concreto per il rilancio del territorio”.

E ancora: “Quel documento è una lista di richieste vuota e lontana dalle reali esigenze di Piombino. Da quel documento emerge chiaramente quanto il commissario Giani sia poco aggiornato sulla storia della città e non conosca minimamente il territorio, il suo cambio di passo e le relative nuove esigenze. A onor del vero, una cosa è evidente da tempo: se Giani conoscesse Piombino certamente non avrebbe scelto di essere il promotore di un rigassificatore nel suo porto”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, si è espresso il Comitato Liberi insieme per la salute. “Abbiamo sperato fino all’ultimo – ha sottolineato la portavoce Francesca Marino -. Giani ci ha fatto capire che in Italia non vige più lo stato di diritto, la costituzione ormai è carta straccia, la democrazia solo un vago ricordo, con la scusa di un’emergenza, si arroga il diritto di calpestare la volontà dei cittadini, nonostante il nostro sindaco Ferrari e i suoi validissimi e competenti esperti, abbiano portato alla luce moltissime criticità. Nonostante tutto, Giani ha messo quella ignobile firma che metterà in pericolo non solo Piombino ma anche mezza Val di Cornia”.

La critica del Comitato si è concentrata soprattutto sul modo di procedere di Giani. “Nonostante abbia dichiarato che avrebbe fatto due valutazioni di impatto ambientale non né ha fatta nemmeno una – ha proseguito Marino -. Questo è l’ennesimo precedente per l’Italia molto pericoloso, perché con la scusa di una qualsiasi emergenza il governo potrà imporre tutto ciò che vorrà, stando al di sopra di qualsiasi legge nazionale e europea. Piombino ne è la dimostrazione. Spero nel nuovo Governo che mi possa smentire. Noi non ci fermeremo, abbiamo perso una battaglia ma non la guerra”.

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