PIOMBINO – Palla a Snam. La società deputata al coordinamento per il rigassificatore di Piombino (Livorno) al scritto al presidente regionale Eugenio Giani, illustrando le controdeduzioni sul progetto.

Tra i passaggi salienti, quello dedicato a eventuale attacchi all’impianto, come recentemente avvenuto al gasdotto Nord Stream: “Il terminale sarà dotato di un piano di security, attualmente in fase di condivisione con le autorità competenti, per prevenire le minacce e gestirle per minimizzarne i potenziali effetti”.

L’accento viene posto poi sui possibili incidenti all’interno del porto, uno degli aspetti che desta più preoccupazione. “Sulla base delle conclusioni emerse dallo studio Cetena si è ritenuto di valutare come remoto il rischio di collisione e quindi di danneggiamento ed urto tra le navi in transito e il terminale Lng. Si ritiene opportuno evidenziare che la velocità ipotizzata per le manovre simulate è pari a 3 km/h all’interno del canale dragato di ingresso al porto, velocità che viene ulteriormente ridotta per consentire l’avvicinamento alla banchina con i rimorchiatori”.

Sempre su questo versante, nel documento Snam affronta anche la questione delle manovre dei mezzi a supporto del rigassificatore: “Nella stagione estiva saranno eseguite esclusivamente in notturna, quindi senza generare interferenza con il traffico traghetti. Durante il resto dell’anno si valuterà attentamente la possibilità di manovra anche in periodo diurno in funzione delle effettive finestre di disponibilità. Resta comunque inteso che, in ogni caso, sarà data la priorità al transito dei traghetti”.

La società si è soffermata quindi sulle differenze esistenti tra questo progetto e quello che riguarda il rigassificatore della Olt, attivo in mare aperto davanti a Livorno. In quel caso sono previste aree di interdizione, mentre per Piombino, essendo la nave attraccata alla banca, non c’è bisogno di un divieto. L’ultima rassicurazione riguarda infine le navi gasiere che riforniranno la Golar Tundra nel caso ci fossero complicazioni metereologiche. “Resterebbero ormeggiate al largo o navigherebbero verso altra meta”, si legge nel documento.

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