La Costa Concordia sarà raddrizzata a settembre. Lo ha detto oggi il Commissario delegato per l’emergenza della Costa Concordia, Prefetto Franco Gabrielli al Giglio dove ha incontrato la popolazione per fare il punto sui lavori di rimozione.
 
La tempistica «Solo allora potremo valutare lo stato di salute della fiancata di dritta e se sarà in grado di reggere i 9 cassoni previsti. A quel punto capiremo se la nave potrà essere allontanata dal Giglio a novembre oppure a marzo successivo – ha aggiunto Gabrielli -.Riteniamo queste le tempistiche più auspicabili. Confido che  la Concordia sarà rimossa perché è interesse di tutti. Finora non è stato perso tempo». Gabrielli ha anche precisato che questi tempi consentiranno di non interferire con le attività turistiche della stagione turistica in corso per l’attuazione in sicurezza delle operazioni necessarie sia per l’ambiente (con particolare riferimento alle acque interne al relitto) che per chi opera nel cantiere. «Il mio compito si ferma alla messa a galla della Concordia  ad altri spetterà la decisione del luogo di smaltimento. Sul porto di destinazione – ha concluso – decideremo in piena trasparenza tra il pubblico e il privato nell'interesse generale. Sarò garante di tutti i passaggi, evitando ipotetici ritardi».

12 ore per la rotazione Presente all’incontro anche Franco Porcellacchia, vice presidente Carnival Corporate Refit che ha spiegato che «oggi sarà posizionata l'ultima piattaforma sui tre pali già sistemati sul fondo. Entro fine mese saranno collocati gli ultimi due pali, i restanti 7 cassoni sul lato di sinistra della nave saranno posizionati entro metà agosto e a fine agosto o ai primi di settembre la nave sarà ruotata. Tutta la fase durerà dieci giorni e per la rotazione, il momento più spettacolare, ci vorranno circa dodici ore».

Soddisfatto il sindaco Ortelli «Dopo le buone notizie sullo stato delle nostre acque un'altra buona notizia. I dati e la tempistica sui lavori di rimozione della Costa Concordia sono, se confermati in fase autorizzativa, confortanti» Sono le parole del sindaco di Isola del Giglio Sergio Ortelli. «Tutti gli indicatori che i tecnici ci hanno sottoposto vanno nella direzione di portare via la nave il prima possibile. Da una parte – ha aggiunto il sindaco – questo è quanto mai necessario perche il comparto turistico ne sta soffrendo oltre misura, dall'altra perché i cittadini hanno il diritto di riprendersi la loro isola. Ci siamo sempre posti – ha concluso Ortelli – dalla parte di chi ha supportato le operazioni senza porre mai condizioni e con grande senso di responsabilità. E' evidente che la nave spiaggiata fuori dal porto è un gravissimo danno e quindi va tolta il prima possibile».

No danni all'ecosistema marino Durante l’incontro Domenico Ardizzone, docente dell’Università La Sapienza ha anche fatto il punto sullo stato delle acque gigliesi: «Non c’è nessuna alterazione delle acque del Giglio – ha detto -. Rimane da capire la qualità delle acque interne, anche se la qualità media non ci desta preoccupazione. Il momento più  critico sarà quello della rotazione». La protezione dell'ambiente è un aspetto prioritario nelle operazioni di rimozione. Fino ad oggi non è stato registrato alcun danno all’ecosistema marino esterno all’area di cantiere. Inoltre, lo scorso 15 giugno, ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) e ISPRA hanno evidenziato che tutte le attività di prelievo e analisi, condotte sin dal gennaio 2012, non hanno rilevato situazioni di criticità. Anche i cicli di campionamento condotti all’interno della nave non destano al momento particolari preoccupazioni.

Proseguono i lavori per il galleggiamento Intanto oggi è iniziato il posizionamento dell’ultima delle sei piattaforme subacquee che garantiranno l'appoggio in sicurezza del relitto dopo la fase di rotazione in assetto verticale. La piattaforma pesa circa 1.000 tonnellate, misura 32 metri di lunghezza per un'altezza di 22 metri, ed è sostenuta da 5 grossi pilastri (oltre 1,5 metri di diametro) inseriti nel fondale di granito per una profondità di circa 10 metri. Contemporaneamente prosegue l’installazione dei sacchi removibili riempiti di una speciale malta cementizia necessari per completare il fondale artificiale sul quale sarà adagiato il relitto. Inoltre sono già stati posizionati, saldati e fissati due cassoni di galleggiamento sul lato emerso della nave; prima della fase di rotazione ne restano da installare altri 9. I cassoni, costruiti da Fincantieri, sono in acciaio e le loro dimensioni sono di 10,5 metri per 11,5 metri, per 20 o 30 metri di altezza. Successivamente al parbuckling (riassetto verticale), saranno installati altri 4 cassoni per arrivare così al totale complessivo di 15. A seguito del raddrizzamento della nave seguirà l’installazione degli altri 15 cassoni sul lato dritto. L’installazione dei 30 cassoni permetterà il galleggiamento del relitto.
 
Intervento senza precedenti Il progetto di rimozione del relitto Concordia è un’operazione tecnico-ingegneristica unica nel suo genere ed estremamente complessa, un’operazione di salvataggio navale senza precedenti per cui sono state mobilitate le migliori competenze a livello mondiale, con impiego di tecnologie all’avanguardia. Le operazioni proseguono senza sosta con circa 500 addetti e 30 mezzi navali impegnati quotidianamente, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

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