Se i navigator da inserire nei centri per l’impiego per fare fronte al reddito di cittadinanza non saranno assunti con un concorso pubblico, la Regione Toscana è pronta a fare ricorso alla Corte costituzionale. E’ quanto annuncia il presidente della Regione Enrico Rossi su facebook.

«Rischio che tutto finisca nel caos» «Se non saranno accolte le nostre richieste, tra cui quella di procedere a regolari assunzioni, il rischio è che tutto finisca nel caos – osserva Rossi -. Noi vogliamo collaborare ma non essere corresponsabili di una mistificazione a fini elettorali e di un fallimento amministrativo. In questo caso la Regione Toscana si riserverebbe di valutare eventuali profili di incostituzionalità dei provvedimenti governativi. Come mi ha riferito Cristina Grieco, l’assessore della Regione Toscana alle politiche del lavoro, – spiega il governatore Rossi – Di Maio vorrebbe assumere, non si capisce ancora con quale contratto, seimila persone da mettere nei centri per l’impiego, per far fronte alle domande per il reddito di cittadinanza». Per Rossi, «poiché, per evidenti ‘nobili’ motivi si vuole attivare il reddito prima delle elezioni europee, si è pensato che tali assunzioni dovrebbero avvenire sulla base di semplici colloqui, praticamente a chiamata, scaricando poi sulle Regioni la responsabilità della regolarizzazione». Rossi sottolinea che è «opportuno avvertire i ‘naviganti’ che su questa materia la competenza è delle Regioni, come stabilito dalla Costituzione; la quale si preoccupa anche di dire che agli incarichi pubblici si accede per concorso».

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