FIRENZE – «Il settore della ristorazione è ancora in ginocchio. Leggiamo che i ristoranti avrebbero incassato il 30% in più grazie all’Italia arrivata in finale. Non ci risulta affatto. Gli Europei hanno portato gente solo alle attività che offrivano la visione della partita, sopratutto quelli nel centro delle città. La ristorazione tradizionale, già colpita dalla crisi, ha avuto ancora meno di presenza a causa delle partite. Tanti ristoranti non hanno nemmeno aperto domenica sera per mancanza di prenotazioni».

A parlare è Raffaele Madeo, portavoce di Tni Italia, associazione che rappresenta nel Paese migliaia di imprese del mondo Horeca. «Non dimentichiamo che per noi esistono sempre le restrizioni. Lavoriamo a meno del 50% dei posti a sedere. Tanti ristoranti non hanno spazi esterni, o limitati, e la gente preferisce sedersi ai tavoli fuori. Situazione grave anche negli alberghi,specie quelli delle città d’arte, dove i turisti sono pochissimi. Come se non bastasse, una nuova mazzata ci è piovuta addosso in questi giorni: sono arrivati i bollettini Tari, da pagare entro il 31 luglio. Solo in alcuni Comuni italiani, come per esempio Torino, hanno deciso di abolire la prima rata della tassa sui rifiuti. Inaccettabile. Il mondo della ristorazione non è certo fuori dalla crisi».

Aiuti insufficienti

«Purtroppo – prosegue Madeo – gli aiuti sono del tutto insufficienti. Molti imprenditori sono rimasti fuori dalle briciole finora ricevute perché le risorse sono già andate esaurite. L’aiuto che arrivava ai ristoranti dal credito d’imposta sugli affitti si è concluso il 31 maggio scorso. Per questo facciamo appello alle Regioni – che riceveranno dal governo altri 200 milioni da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite dall’emergenza Covid-19 – di mettere a disposizione nuovi fondi per la nostra categoria. Altrimenti le nostre attività non riusciranno ad arrivare al 2022».

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