curvaRabbia, rimpianti preoccupazioni. Il giorno dopo la notizia ufficiale del fallimento dell’Ac Siena e della sua mancata iscrizione al campionato di Serie B, è un tumulto di emozioni tra dolori, voglia di chiarezza e nuove speranze di riscatto per il futuro. A fare il punto sulla fine di 110 anni di storia bianconera ci ha pensato questo pomeriggio Alberto Parri, consigliere delegato che dalle dimissioni del presidente Massimo Mezzaroma aveva assunto il ruolo di “traghettatore” alla ricerca di un nuovo acquirente per la Robur: «Temo che le valutazioni serviranno a poco – ha detto di fronte a tifosi e giornalisti  – nella vita servono i risultati e questi non ci sono stati. Quindi siamo qui, tutti tristi a sperare che da domani questa città possa far meglio». Parri ha voluto fare il punto della situazione ripartendo da quell’ «anno di grazia 2007, quando l’amministrazione comunale e le istituzioni che in questa città contano, chiamarono una serie di soggetti per il dopo- De Luca. Nacque così Siena Insieme per la raccolta finanziaria che permettesse a Lombardi Stronati di comprare il Siena». Ma da allora e fino ad oggi «la gestione della Robur atteneva a chi aveva il comando della società. E questa non è un’attenuante ma un punto di partenza per stabilire i ruoli» ha precisato Parri.

Le scuse di Mezzaroma Ruoli che intende stabilire anche l’ex presidente Mezzaroma che affida a una lunga lettera pubblicata sul sito dell’Ac Siena la ricostruzione dei fatti e un messaggio ai tifosi bianconeri a cui chiede scusa. «Ho letto sia nei giorni scorsi sia nelle ultime ore, a fianco di vere e sincere manifestazioni di affetto nei confronti della squadra, molteplici dichiarazioni ispirate da considerazioni e interessi che nulla hanno a che fare con una serena e obiettiva rappresentazione della situazione – scrive Mezzaroma – . Volutamente mi sono, sino a oggi, astenuto dal partecipare a siffatto tam tam mediatico, preferendo dedicarmi a tempo pieno a quello che il mio ruolo di presidente della società e della squadra impone, impegnandomi in questi ultimi mesi per cercare di creare le condizioni affinché si potesse iscrivere la squadra al prossimo campionato e assicurare la continuità aziendale e sportiva». «Ho tentato, con le mie sole forze e nell’indifferenza anche di chi oggi si erge a troppo facile censore – spiega l’ex numero uno della società bianconera -, di fare fronte alla situazione e, anche da ultimo, di sostenere il costo dell’iscrizione attraverso una semplice dilazione degli emolumenti dei giocatori e dello staff, senza pretendere alcuna rinuncia a quanto di loro spettanza, attraverso la stipulazione di accordi secondo schemi già posti in essere da altre squadre anche quest’anno». «Ho rappresentato, dall’inizio di questa vicenda, la mia disponibilità a un cambio dell’assetto proprietario, ove si fossero profilati soggetti di adeguata affidabilità e disponibilità economica».

Nelle ultime trattative spunta un’altra banca «Nessuna trattativa con i soggetti volta a volta affacciatisi alla vicenda come possibili interessati è stata trascurata – spiega ancora Mezzaroma -. Alcune trattative si sono da subito arenate. Altre sono state coltivate da soggetti che non sono andate oltre qualche riunione in banca, nonostante avessero ricevuto la conferma tangibile del mio impegno per salvare il Siena. Un’altra trattativa, sebbene fosse basata su un apporto congiunto immediato di liquidità necessaria per l’iscrizione, ha avuto un percorso complesso che sembrava essersi semplificato venerdì, con il possibile impegno di un altra banca individuata dal proponente».

Messaggio in codice «Con la serenità di chi sa di aver sempre operato scelte responsabili, in un quadro di legalità, correttezza, impegno economico e passione sportiva, ancora una volta non farò mancare il mio impegno e contributo, ma invito anche gli altri attori di questa triste vicenda a fare un obiettivo esame di coscienza, nessuno essendo indenne da colpe ed errori. In questo momento ognuno deve essere chiamato alle sue responsabilità, senza celarsi dietro a dichiarazioni di comodo che nulla risolvono e che lasciano ancora più rammarico. Con grande dolore – conclude Mezzaroma – chiedo scusa ai tifosi e mi aspetto di leggerne di simili da altri».

Abodi: «Capisco il dolore dei tifosi» «Esteticamente non è una cosa bella, ma il fatto più triste non è essere in 21 squadre ma che una città, una squadra ed una tifoseria dalla grande storia abbia interrotto un percorso. Per fortuna, a differenza che nella vita, una società può morire ma può anche risorgere». Lo ha detto il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, commentando la mancata iscrizione del Siena. «Mi metto nei panni dei tifosi, capisco il loro dolore e spero possano riprendere al più presto questo percorso interrotto -. Ed è il mio auspicio tanto per il Siena quanto per il Padova che considero ancora parte della nostra famiglia».

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