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Il manifesto postato da Mika sui suoi social

Il caso scoppia sabato sera e le polemiche si sono inseguite senza tregua per tutto il week-end, e sono destinate a proseguire per lungo tempo. Il cantante e giudice di X-Factor Italia Mika diffonde attraverso i suoi profili social un manifesto di un suo concerto che si terrà nelle prossime settimane a Firenze dove sopra vi è stata apposta una scritta che richiamerebbe i gusti omosessuali dell’artista libanese ‘Frocio’. «Non ho paura di chi mi discrimina . Nessuno deve averne. L’amore fa quel che vuole. Che l’odio di alcune persone, una cosa che conosco bene, era meglio ignorata. Ma voi avete ragione #rompiamoilsilenzio» è il messaggio diffuso in due tweet due notti fa da Mika, che di fatto crea un hastagh che lancia un dibattito che a sua volta fa si che vi sia discussione in rete.

Cantanti solidali con Mika Subito tanta solidarietà a Mika da parte dei fan e dei colleghi. Attraverso l’hashtag #rompiamoilsilenzio si sono schierati al fianco del 31enne cantante, prima Fedez che con Mika condivide la conduzione di X-factor: «Si scrive omofobia, si legge ottusità. Ti sono vicino amico», ma anche Paola Turci e Tiziano Ferro: «Quando qualcuno è ignorante limitato povero d’animo arrabbiato frustrato se la deve sempre prendere con qualcun altro» e «NO alle discriminazioni! La nostra solidarietà e vicinanza a @mikasounds e a tutte le vittime di omofobia».

Nardella, messaggio di vicinanza a Mika Vicinanza che è arrivata ieri pomeriggio anche dal sindaco di Firenze Dario Nardella che ha scritto sul proprio profilo twitter «Firenze non è omofoba ma città aperta #RompiamoIlSilenzio». Proprio il primo cittadino fa rimuovere subito il discusso manifesto sull’evento in programma al ‘Nelson Mandela Forum’ e parla di «Vigliacchi senza coraggi» per gli autori dell’insulto all’autore del singolo ‘Grace Kelly’.

Reazioni dal mondo della politica La vicenda crea anche un dibattito politico a livello nazionale, con il fronte politico Dem che subito sceglie Mika come paladino della battaglia per una legge che sostenga i diritti per gli omosessuali e le coppie di fatto ma i partiti politici di destra non ci stanno e parlano di strumentalizzazione di un gesto di un singolo per battaglie che andrebbero discusse in Parlamento. Il responsabile comunicativo del Pd nazionale, Francesco Nicodemo, propone un concerto di Mika che sia testimonianza della volontà del partito del segretario Matteo Renzi di sostenere l’uguaglianza sessuale, e lo stesso premier chiama Mika in serata per mostrargli vicinanza. «Quanto accaduto a Firenze è la testimonianza di un segnale diffuso nel nostro paese, da non sottovalutare – spiega il presidente dell’Arcigay italiano Flavio Romani – Attenzione a credere che sia opera solo di un singolo perché sono invece in tanti che amano definire così gli omosessuali nel nostro paese e magari non amano testimoniarlo con gesti eclatanti come quello compiuto nei confronti del cantante Mika».

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