Responsabilità, serietà, orgoglio nazionale, riscatto. Sono le parole che da ieri avvolgono la Costa Concordia e quello che poteva essere solo la realizzazione di un progetto di alta ingegneria è diventato simbolo dell’italianità nel mondo. E il premier Enrico Letta, insieme al ministro dell’ambiente Andrea Orlando e al suo predecessore Corrado Clini, ieri ha voluto stringere la mano e ringraziare pubblicamente coloro che hanno permesso questo riscatto nazionale agli occhi del mondo che, dal giorno dopo il disastro, trasformò il nome del capitano Schettino in sinonimo di vigliaccheria e scelleratezza, simbolo dell’italiano medio. Così una delegazione di quanti hanno lavorato alla rotazione di un’impresa «mai tentata prima» (leggi), ieri mattina ha lasciato l’Isola del Giglio per essere ricevuta intorno alle 16, dal Presidente del Consiglio nella Sala dei Galeoni a Palazzo Chigi, tra una folla di giornalisti, Tra loro il capo della Protezione civile Franco Gabrielli  e il sindaco dell’Isola del Giglio Sergio Ortelli.  

Assunzione di responsabilità Un incontro durante il quale le parole responsabilità e serietà sono tornate più volte in contrapposizione alla fuga dalle responsabilità messa in atto quella sciagurata notte del 13 gennaio dal comandante Schettino, che abbandonò la nave davanti al Giglio lasciando migliaia di passeggeri in balia del proprio destino. «Abbiamo dimostrato che gli italiani, gli amministratori pubblici del nostro Paese sono persone che si assumono responsabilità gravose – ha detto il premier – Ciò che ci inorgoglisce di più è il modo trasparente, davanti ai media di tutto il mondo, in cui ciò si è dimostrato». E ora sembra il momento migliore per voltare pagina e scrollarsi di dosso quella mania tutta italiana di criticare sempre: «Siamo campioni di autolesionismo – ha spiegato Letta – , parliamo sempre male di noi stessi, oggi è giusto essere orgogliosi. Ciò che ci inorgoglisce di più come Paese è stato il modo trasparente di cosa vuol dire assumersi responsabilità. Abbiamo dimostrato che gli italiani si assumono responsabilità gravose. oggi, grazie a tutti voi, abbiamo voltato pagina. E vi ringrazio di cuore».

«Lavoro di squadra riassumibile in una parola: serietà» Di orgoglio nazionale aveva parlato ieri già nella conferenza stampa della mattina (leggi), Gabrielli, definendo il progetto di rotazione «un’operazione dalla parte ingegneristica tutta orgogliosamente italiana». Ieri incontrando il premier, il Capo della Protezione Civile ha ribadito che rimettere in piedi la Concordia è stato «esempio di lavoro di squadra riassumibile in una parola: serietà. Dalla parte privata che è  rimasta solida, aderendo sempre alle sollecitazioni della parta pubblica. E c'è stata anche serietà della parte pubblica di colleghi che, smentendo quella che a volte è la rappresentazione di una burocrazia fine a se stessa, invece si è dimostrata una burocrazia che sa assumersi le proprie responsabilità. Persone che non hanno ottenuto gettoni di presenza o prebende ma si sono assunti responsabilità enormi. Un pool di ingegneri in gran parte italiani. C'era sì un grande attaccante, ma dietro c'era una squadra di grandi ingegneri, gente che fa onore al nostro Paese».

Invito al Giglio per il premier e una lettera per dire "grazie"  Un invito a venire a vedere di persona lo straordinario lavoro fatto e la Concordia finalmente in assetto di navigazione. E’ quello avanzato da uno stanco ma soddisfatto  sindaco Ortelli a Letta. «Ho invitato Letta all'Isola del Giglio. Lui si è detto interessato a venire, a far visita all'isola e a vedere il teatro della tragedia».Davanti a tanto clamore, Ortelli, però, non dimentica le tante vittime e invita a non usare toni trionfalistici. E poi guarda già a cosa succederà domani: «Si riparte dal punto in cui ci siamo lasciati, si va incontro all'inverno e non sarà un periodo facile. Nel primo semestre 2014 la nave deve essere rimossa». Intanto oggi, il sindaco ha scritto una lettera indirizzata ai gigliesi, al personale amministrativo, ai volontari e agli amministratori. «Mi sento dal profondo del cuore di ringraziare tutti voi per quello che è stato fatto in questi giorni e nei momenti in cui gli occhi del mondo erano tutti puntati sull’Isola del Giglio – si legge nella lettera -. Con il nostro comportamento, serio e dignitoso, abbiamo dato, dopo quella notte e nel corso di questi ultimi 20 mesi, esempio di grande responsabilità e generosità. Anche questa volta la nostra condotta ha prevalso rispetto ai disagi che, per cause di forza maggiore, abbiamo dovuto subire. Una serie di difficoltà che sono state, tuttavia, ripagate dal grande risultato ottenuto. Oggi sembra un sogno vedere la nave in quella posizione, noi che l’abbiamo vista tutti i giorni malinconicamente adagiata su un fianco della punta della Gabbianara»  (scarica il documento integrale).

Immagini di una festa Intanto, ieri notte, giustamente sull'isola si è anche festeggiato. E così gli uomini della Titan Salvage insieme a quelli della Micoperi e a molti gigliesi invitati hanno fatto festa per la fine di una delle più spettacolari operazioni di recupero mai realizzate. Un clima cordiale e allegro che ha coinvolto l'eroe della giornata Nick Sloane, ballare e scherzare, insieme a colleghi e collaboratori.

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