SIENA – Dipinti, disegni, sculture e installazioni: ‘START. Un incessante inizio’, Siena celebra al Santa Maria della Scala il meraviglioso mondo di Aldo Mondino, uno dei protagonisti nel panorama contemporaneo della sperimentazione artistica nazionale e internazionale. Trenta opere, attraverso un percorso a cura di Vittoria Coen che, negli spazi del VI livello di Palazzo Squarcialupi, racconta l’incredibile ricerca di Mondino. L’artista torinese (1938 – 2005) è stato, difatti, prima di tutto un viaggiatore curioso che ha riportato questa passione nelle sue opere, raccontando mondi esotici ed etnie eterogenee.

La mostra presenta i lavori realizzati in un arco temporale tra gli anni ottanta e i primi anni duemila. Ci proietta in uno scenario inconsueto animato da danzatori e mercanti, guide spirituali e mangiafuoco, figure straordinarie e al tempo stesso comuni, che accompagnano alla scoperta del mondo interpretato con la curiosità e l’ecletticità di Aldo Mondino. Sono modelli esclusivi, espressioni di tecniche e materiali diversi, dai semi dei primi tappeti, ai lavori con lo zucchero e con il torrone, dal ferro al bronzo e alla ceramica, dal caramello al cioccolato, dal vetro all’eraclite, fino ad arrivare alla pittura ad olio su linoleum.

«Una mostra dedicata ad Aldo Mondino è motivo di grande soddisfazione per la Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala – ha detto la presidente Lucia Cresti -. Un evento a cui sono particolarmente legata per la mia passione a favore dell’arte contemporanea e perché rappresenta la prima esposizione interamente realizzata dalla neonata Fondazione. ‘START. Un incessante inizio, in questo caso, racconta il percorso dell’artista e anche quello del Santa Maria della Scala. Il legame si ritrova nei dipinti e nelle sculture esposte, espressioni di mondi esotici, etnie diverse e, tra queste, non poteva mancare Siena».

«Quando il viaggio diventa cifra stilistica a sé, lo identifichiamo con la scoperta continua di un artista come Aldo Mondino, che cerca se stesso e le sue origini culturali – ha spiegato Vittoria Coen -. Cittadino del mondo, non si pone limiti, la sua indomabile curiosità è la linfa che alimenta il segno, le pennellate, i vortici delle emozioni più profonde».

Considerato uno degli artisti più interessanti del secondo dopoguerra italiano, Mondino ha esposto in numerose gallerie e musei nazionali e internazionali. I suoi lavori sono stati esposti in importanti manifestazioni di livello.

«Le opere in mostra, provenienti da gallerie e collezioni private, raccontano la ricerca artistica di Mondino attraverso una varietà di stili e soggetti. Spaziano e guardano all’Oriente, al Nord Africa, all’India, alla tradizione ebraica: proiettano sulla scena dervisci, sultani, rabbini fino a popolazioni di origine subsahariana».

, ha commentato Antonio Mondino, direttore dell’Archivio Aldo Mondino. Il tema arabo, nato intorno alla metà degli anni Ottanta, si ritrova nelle figure che si muovono in uno spazio immaginario: donne algerine, ebrei di Costantina, mercanti, questi ultimi, raffigurati tra la seconda metà degli anni novanta e il 2001. Sono ritratti esotici di uomini in abiti tradizionali che espongono la loro merce, lana, mollette e souvenir. I dervisci danzano in una preghiera collettiva: li porta a levitare nell’aria, in un abbraccio ideale avvolto dalla spiritualità, accanto ai rabbini, i maestri, i saggi, che tanto hanno affascinato l’artista.

L’arte di Mondino ci porta nella città del Palio, a cui è dedicata ‘Siena’: un grande dittico del 1991 che rappresenta l’amore per la comunità che lo ha più volte accolto. «La parola, il segno, si fanno linguaggio pittorico, poetico, evocativo. I cavalli scalpitano alla partenza, le zampe allineate sono sospese in un tempo senza fine», racconta Vittoria Coen.

L’ecletticità e la sperimentazione dell’artista superano i luoghi, come accade con la scultura in bronzo ‘Iniziazione’: un pesce cammina su lunghe gambe e ‘suggerisce’ la possibilità di vivere in un’altra dimensione, mentale ma anche fisica. L’antropomorfismo, allusiva idea di reincarnazione, ricorda anche alcune divinità egiziane, come Anubi e Horus.

La mostra è accompagnata dalla proiezione del video ‘Dervisci’ (Venezia 1992, Archivio Garghetti Milano).

‘Aldo Mondino. START. Un incessante inizio’, è organizzata dalla Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala con Alessandro Bagnai, l’Archivio Aldo Mondino: è realizzata grazie al contributo di Ars Movendi. Fino al 9 luglio (www.santamariadellascala.com).

 

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