Aula-Tribunale.jpgI legali dei risparmiatori, costituiti parti civile nel processo milanese con al centro la vicenda Mps e a carico di 16 imputati, tra cui gli ex vertici, hanno annunciato che chiederanno l’esclusione «dalla posizione di parti civili di Bankitalia e Consob, perché sapevano, quando autorizzarono l’acquisto di Antonveneta, che l’operazione sarebbe costata non solo 9 miliardi ma altri 7 miliardi di interessi». Lo ha spiegato ai cronisti, prima dell’inizio della prima udienza del dibattimento, l’avvocato Paolo Emilio Falaschi, che rappresenta un’ottantina di risparmiatori. All’istanza si assocerà anche l’avvocato Sergio Calvetti, che rappresenta circa 450 piccoli risparmiatori (una parte già costituiti come parti civili, altri chiederanno oggi la costituzione), come riferito dallo stesso legale, il quale ha anche preannunciato che chiederà «la citazione come responsabili civili di Deutsche Bank, di Nomura e della stessa Mps». Per l’avvocato Falaschi, «Bankitalia e Consob sapevano tutto ed è dal peccato originale dell’acquisto di Antonveneta che è derivato il disastro».

Paolo Emilio Falaschi
Paolo Emilio Falaschi

Al via il processo Nel processo, con al centro i reati di falso in bilancio, aggiotaggio, ostacolo agli organi di vigilanza in relazione ad una serie di operazioni finanziarie ritenute irregolari, con cui sarebbero state occultate le perdite della banca senese, sono imputati, tra gli altri, gli ex vertici di Rocca Salimbeni, Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri. Imputate come persone giuridiche anche Deutsche Bank Ag, la sua filiale di Londra e Nomura International Plc. Come parti civili, oltre ai piccoli risparmiatori, si sono già costituiti in udienza preliminare la Fondazione Mps, la Consob, il Codacons e l’Adusbef.

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