Manifesti mortuari per il Monte dei Paschi e volantini delle forze d’opposizione. Anche un banchetto in piazza Matteotti dell’associazione del Buongoverno dedicata ai piccoli azionisti del Monte. Così si è svegliata Siena, invasa dalla marcia dei migliaia di montepaschini: 2.500 secondo le forze dell’ordine e oltre 8mila secondo gli organizzatori, arrivati da tutta Italia, dal Piemonte al Veneto, alla Sardegna e Puglia fino alle isole comprese.

La banca siamo noi Durante il corteo, partito dalla Lizza, si sono levati fischi e cori di “buffoni” e ''vergogna'' e sono sfilati decine di striscioni di sigle sindacali di tutte le regioni. C’erano poi anche coloriti manifesti “fai da te”, più o meno ironici. ''La Banca siamo noi'' è stato uno dei cori più intonati dai manifestanti.

Bancari nuovi poveri «Noi siamo quelli che portiamo avanti la banca, lavorando ogni giorno con passione perché la sentiamo sulla nostra pelle», è l’intervento ai nostri microfoni di un manifestanti di Lecco (vedi); «il rischio che i bancari diventino i nuovi poveri sta diventando realtà», ha detto un lavoratore della banca di Macerata; c’è anche chi ha detto che «il piano di riduzione dei costi non si fa partendo dai tagli al personale ma eliminando gli sprechi».

Tensione e spintoni per il comizio Attimi di tensione (vedi) poi all'arrivo del corteo in piazza Salimbeni, davanti alla sede storica del Monte dei Paschi, quando solo l'intervento delle forze dell'ordine ha evitato uno scontro fisico tra alcuni rappresentanti sindacali ed esponenti politici locali di opposizione. Il tema del contendere era la scelta di non tenere un comizio a conclusione della manifestazione. Comizio che poi, in forma improvvisata, è stato tenuto ai giardini della Lizza. Dove tutto aveva avuto inizio in mattinata.

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