FIRENZE – Un’inversione di rotta. “Basta con la gestione tampone delle emergenze. Serve un investimento coraggioso e lungimirante che metta al centro la stabilità del personale come precondizione indispensabile per garantire il diritto allo studio, la qualità dell’insegnamento e una vera inclusione per tutti gli alunni”.
A chiederlo, alla vigilia della riapertura delle scuole la Cisl Toscana secondo cui “l’anno nuovo si aprirà con problemi vecchi”.
Per la Cisl Scuola Toscana in primo luogo “occorre stabilizzare il sostegno”; “il punto centrale della vertenza della Cisl Scuola -si spiega- è la lotta alla cosiddetta “supplentite”, ovvero l’abuso di contratti a tempo determinato per coprire posti che sono, di fatto, stabili e necessari”. Secondo il sindacato “in Toscana, a fronte di oltre 20.000 studenti con certificazione di disabilità, il sistema di supporto è in gran parte affidato a personale precario. Su circa 15.600 insegnanti di sostegno necessari, ben oltre 9.000 sono supplenti con contratti a tempo determinato.”
C’è bisogno poi di “dare dignità e stabilità al personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA)”, che il sindacato considera “una colonna portante, oggi pesantemente indebolita dalla precarietà e da organici inadeguati”.
Terzo punto sottolineato dalla Cisl Scuola Toscana è poi il “No alle megascuole”, assegnando a ogni istituto il suo dirigente. “La questione delle reggenze – scrive il sindacato – è vista come il sintomo di una politica di tagli irragionevole che ha portato alla creazione di istituti scolastici ingestibili.”
“In sintesi – conclude la nota – la Cisl Scuola Toscana chiede un’inversione di rotta: basta con la gestione tampone delle emergenze. Serve un investimento coraggioso e lungimirante che metta al centro la stabilità del personale come precondizione indispensabile per garantire il diritto allo studio, la qualità dell’insegnamento e una vera inclusione per tutti gli alunni.”