FIRENZE – L’anno scolastico è appena iniziato e nuove nubi si paventano all’orizzonte. In particolare, sulle carenze nel corpo docente, tra corpo docente e insegnanti di sostegno.

“Più volte abbiamo segnalato nei vari incontri e nelle informative sindacali, come questi aspetti appaiono ancora insufficienti per il funzionamento delle scuole toscane – ha affermato in una lettera Carlo Romanelli, segretario generale della Uil scuola Toscana -. Analogamente ci viene indicata la diminuzione delle ore assegnate di docenti di sostegno, spesso inferiori alle richieste dei vari piani educativi”.

Per Romanelli “da inizio anno, nonostante l’apprezzabile incremento di posti del personale Ata, e le future nuove assegnazioni conseguenti al Pnrr, principalmente per assistenti amministrativi, continuano a giungerci numerose segnalazioni da parte di lavoratori e famiglie, ma anche da dirigenti scolastici di criticità per garantire sia la sicurezza che un’adeguata assistenza agli alunni disabili”.

Il segretario Uil osserva che “a fronte di tali necessità i dirigenti scolastici possono indubbiamente richiedere posti in deroga per garantire il corretto funzionamento dei loro istituti. Queste vengono vagliate dagli ambiti territoriali che spesso tagliano quanto richiesto. Si assiste quindi a tagli di tagli con il risultato che in molti casi solo una piccola parte delle necessità è soddisfatta con il rischio che vari dirigenti scolastici possano ricorrere a soluzioni estemporanee anche gravando eccessivamente sui lavoratori. Appare pertanto che l’organico complessivo sia al momento nettamente inferiore a quanto necessario anche per poter garantire almeno l’apertura dei plessi, la sorveglianza l’assistenza agli alunni e il buon funzionamento amministrativo delle istituzioni scolastiche, che in Toscana ammontano a più di 450 con oltre 2300 plessi”.

Da qui la richiesta di “un sostanziale aumento del contingente delle deroghe già concesse sia per i posti di sostegno che per il personale Ata” e l’invito ai “dirigenti scolastici a rinnovare le richieste qualora non compiutamente accolte”.

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