Foto Università di Pisa

PISA – Tracce del chiostro del XIII secolo e un numero considerevole di sepolture medievali riemergono nel giardino della chiesa di San Sisto, in pieno centro storico a Pisa, grazie alla campagna di scavo che impegna il personale e gli studenti del dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa.

San Sisto Project

Si è infatti conclusa la prima parte delle attività condotte nell’ambito del San Sisto Project, il progetto di ricerca archeologica di durata triennale diretto da Federico Cantini, professore di Archeologia medievale, che sta indagando una delle aree storicamente più interessanti della città. La campagna è patrocinata dal Comune di Pisa. «Iniziata ormai un anno fa – spiega il prorettore ai rapporti con il territorio, Marco Gesi – permette agli studenti di svolgere attività di studio e ricerca direttamente sul campo e il loro lavoro ha una grande valenza anche per Pisa, perché permette a tutti coloro che qui vivono, lavorano o sono semplicemente di passaggio di scoprire un angolo nascosto della città, con una storia da svelare occultata sotto strati di terreno».

Scavo visitabile da settembre

Da settembre sarà possibile visitare lo scavo, secondo modalità che saranno comunicate tramite il sito web https://sansistoproject.cfs.unipi.it e i canali social Facebook e Instagram dell’ateneo. «Le recenti indagini – ha aggiunto Cantini – hanno fatto riemergere le tracce del chiostro della chiesa attestato nelle fonti documentarie dal 1287: un ampio spazio porticato, caratterizzato dalla presenza di un numero considerevole di sepolture, collocate sotto la pavimentazione dei loggiati in due fasi successive. Appartengono alla prima fase le tombe strutturate in cassoni di laterizi e alla seconda, trecentesca, fosse scavate nella nuda terra: le decine di individui sepolti rappresentano un importante archivio biologico della popolazione pisana, la cui storia sarà ricostruita grazie alle analisi antropologiche e paleopatologiche, unite a quelle archeometriche applicate ai resti osteologici».

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