FIRENZE – “La situazione della Toscana, anche perché la nostra regione è fra le tre più grandi d’Italia con 220 kmq, è differenziata. Ci sono delle realtà per cui lo stato d’emergenza lo chiederemo sicuramente, altre in cui pondereremo le richieste non sulla base della rivendicazione di per sé, ma se vi sono effettivamente le condizioni”.

A dirlo il presidente della Toscana, Eugenio Giani, che per il pomeriggio di oggi ha in programma una riunione per valutare la richiesta di stato di emergenza per siccità.

“Un messaggio però lo lanciamo – ha aggiunto – se la Toscana non è stata fra le prime cinque regioni” a dichiarare lo stato d’emergenza “è perché degli interventi sul territorio sono stati fatti”, come “quei 70 milioni di metri cubi nell’invaso che chiamiamo lago di Bilancino” e che “ci consente di superare anche situazioni quali quelle che le condizioni atmosferiche che tutti noi conosciamo ci hanno portato”.

Per Giani ciò significa che bisogna “continuare su questa strada e oggi pomeriggio oltre alla riunione in cui prenderemo le nostre decisioni con gli assessori competenti sulla richiesta dello stato d’emergenza in alcune aree della Toscana, nella riunione presenteremo la prima legge urbanistica che mette insieme tutte le competenze per poter agevolare la costruzione di laghetti, di invasi, di spazi dove ritenere l’acqua. Perché oggi l’acqua è un bene così prezioso da non poter mandare disperso dopo la pioggia”.

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