FIRENZE – In Toscana a marzo è piovuto poco meno della media calcolata sugli ultimi 30 anni, 65 mm contro i 79 mm attesi. La regione continua a risultare divisa in due settori, uno nordoccidentale in condizioni di deficit (ancora dell’ordine di 500 mm sull’anno,) ed uno sudorientale, caratterizzato da apporti leggermente superiori alla media.

Una situazione non gravissima ma preoccupante, da monitore attentamente nella sua evoluzione anche in considerazione dell’imminente inizio della stagione irrigua e turistica.

Il territorio di distretto dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale mantiene un livello di ‘severità idrica media’, inquadrando come aree di maggior attenzione il ponente ligure, il Magra, la Toscana nord e la costa livornese. È quanto emerge dal bollettino dell’Osservatorio permanente degli utilizzi idrici.

Dall’analisi emerge la necessità di delineare sin da ora azioni da mettere in atto nel breve e medio periodo, da affiancare a interventi più strutturali previste nella pianificazione di distretto e nelle diverse linee di finanziamento attivate negli ultimi anni, si spiega in una nota.

Se si rapporta la situazione all’anno, si ha un deficit dell’8,6% con una perdita di pioggia di 90 mm. Se invece il confronto si fa dal gennaio 2022, da cui sostanzialmente ha preso avvio il periodo siccitoso, si ha un deficit di circa il 18%.

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