SIENA – I domiciliari non sono stati un deterrente sufficiente a fermarne l’attività. L’uomo a capo dell’organizzazione che favoriva l’immigrazione clandestina nella Valdichiana, è stato arrestato e tradotto nel carcere di Siena.

Il cittadino di origine campana, nonostante l’operazione della guardia di finanza, che lo aveva bloccato prima che potesse abbandonare per sempre l’Italia, aveva proseguito i propri traffici. Attività incentrata su servizi fittizi agli immigrati, che dietro pagamento, ottenevano documenti falsi, ma in grado di attestare la loro permanenza lecita sul suolo italiano di fronte a eventuali controlli superficiali. Alcuni di loro avevano anche un lavoro come badanti.

L’uomo, come evidenziato dalle indagini delle fiamme gialle, dopo il primo arresto, aveva continuato a chiedere compensi alle famiglie dove il personale della sua aziende di servizi alla persone, situata a Chianciano Terme (Siena), era impiegato: 2.500 euro l’ultima fattura. Alla sua segretaria aveva chiesto poi di licenziare 150 persone e di assumerne altri, in modo da destare meno sospetti.

Movimenti che però non sono passati inosservati ai finanzieri, che aveva continuato le indagini per comprendere la reale portata delle attività dell’organizzazione.

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