Haynes in azione a Roma (www.menssanabasket.it)La Mens Sana esce vincitrice dalla tana del lupo, andandosi a conquistare sul campo del PalaLottomatica quel 3-0 che vale il match-point per la finale scudetto (e sarebbe l’ottava di fila nonostante la bufera che ha investito la società durante la stagione in corso) e che potrà già sfruttare in gara-4.

Ritorno alle origini Il parquet dell’ex PalaEur riaccoglie la Virtus e la Mens Sana dopo quasi due anni di assenza ma col senno del poi potrebbe non essere stata una grande scelta da parte dell’Acea. La squadra di Toti ha infatti accettato di giocare in un campo di cui i giocatori non conoscevano i punti di riferimento e, anche se la cornice di pubblico è stata delle grandi occasioni, i virtussini ne hanno risentito (30% dalla lunga distanza). C’è un che di catartico nel vedere la Mens Sana correre verso il precipizio affrontando di nuovo la sfida da dove tutto è partito: come nel 2007 una semifinale contro Roma ha dato inizio alla Siena dei record ora una semifinale contro Roma pare quasi chiudere il cerchio. Corsi e ricorsi storici che non possono essere ignorati.

Green, tra i protagonisti all'Eur (www.menssanabasket.it)Battaglia all’Eur Eppure Roma non ha ceduto facilmente come in gara-2 e d’altro canto c’era da aspettarselo. Con le formazioni al completo (GossD’Ercole e Green tutti della partita) si è messa in scena una vera e propria battaglia a punteggi bassissimi, dove le singole giocate sono risultate fondamentali. Se l’apporto degli esterni romani era mancato terribilmente a Dalmonte nelle prime due sfide, l’inizio di Hosley e Goss fa prospettare tutta un’altra cosa per gara-3. Roma prova a scappare nei primi minuti, ma viene subito riagguantata da Ress e per due quarti va in scena una vera e propria guerra di logoramento. Sorpassi e controsorpassi ma mai un vantaggio superiore ai sette punti, fino al terzo quarto. E’ proprio in quel momento che Janning infila undici punti quasi consecutivi che permettono ai biancoverdi di arrivare al +16 a dieci minuti dalla fine. E’ la fuga giusta, in una partita in cui si fa così tanta fatica a segnare uno scarto del genere è impossibile da recuperare e infatti, nonostante tutti i tentativi, la Virtus non ce la fa.

Match-point Adesso la Mens Sana ha nelle sue mani una grande possibilità per accedere all’ottava finale consecutiva. A ostacolarla una Virtus che in tre partite ha costantemente rincorso il gioco di CrespiDalmonte, infatti, per servire il suo dominante pivot ha totalmente arrestato la manovra offensiva dei suoi e a risentirne sono stati per primi i suoi esterni. In questo modo la Montepaschi ha avuto vita facile nel concedere qualcosa a Mbakwe per poi limitarlo al momento giusto, quando i suoi compagni erano ormai fuori partita. Adesso Crespi ha davanti agli occhi una finale su cui nessuno – ma proprio nessuno – osava sperare a inizio stagione.

Articolo precedentePiombino non si arrende, manifestazione per avere la Concordia
Articolo successivo“I follow Firenze”, il Comune invita i cittadini a twittare la città