Stamani il ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti è tornato a ribadirlo: «Carnival ci ha proposto di portare la Costa Concordia a Genova, ora valuteremo con attenzione il progetto». Ma a Piombino nessuno vuole arrendersi, perché quel relitto permetterebbe di ammortizzare in termini d’occupazione il periodo di transizione che attende le acciaierie della Lucchini, pronta a passare di mano (il termine della fase diligence dovrebbe slittare di qualche giorno, intono al 23 giugno) e a una riconversione tecnologica, durante la quale saranno a rischio oltre mille posti di lavoro. E allora di nuovo in strada, operai e cittadini, per chiedere al governo di portare il relitto nel porto toscano. «La nave la vogliono portare a Genova per un semplice gioco di potere – si legge nel volantino distribuito stamani ai cancelli – lasciandoci pure con dei danni ambientali incalcolabili».

Galletti incontra gli assessori regionaliLa manifestazione Così è stata organizzata una manifestazione per venerdì, indetta da Fim, Fiom e Uil, alle 17.30: l’iniziativa prevede un concentramento nel pomeriggio davanti ad una delle portinerie esterne delle acciaierie; da qui i manifestanti si sposteranno in autobus fino al molo dove è stato aperto il cantiere per i lavori di adeguamento. «Sul porto di destinazione il fattore “rischio ambientale” è altissimo – continua il volantino – Traghettare la nave per 150 miglia con le sue incognite, in una rotta che comprende l’arcipelago toscano e il parco dei cetacei, sarebbe uno schiaffo alla Toscana». Un’altra prova d’orgoglio piombinese, a cui è stato invitato a manifestare anche il governatore della Toscana Enrico Rossi. «La nostra situazione è estremamente critica – concludono i sindacati – Non è vero quando dicono che il caso Piombino è risolto grazie ai finanziamenti dell’accordo di programma». Anche perché in questo documento, come si legge sul volantino, le prospettive erano altre. «Riteniamo importante che si portino avanti le idee dell’accordo a partire dal fatto che a Piombino deve nascere il primo polo di rottamazione delle navi costruite in Europa».

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