Foto pagina Facebook Dario Nardella

SIENA – Sono 33 i cittadini afghani (18 femmine – 15 maschi e 16 minori) accolti in provincia di Siena e dislocati nei centri di accoglienza straordinari.

A darne notizia, in una nota, la Prefettura di Siena a seguito della riunione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, tavolo di confronto tra tutti i soggetti pubblici e privati che operano nel settore, presieduto dal Prefetto Maria Forte e a cui hanno partecipato i referenti Comune di Siena, della Provincia, dell’Ufficio Scolastico Provinciale, del Centro Permanente Istruzione Adulti, del Centro per l’Impiego, della CARITAS, della Cooperativa Pangea e dell’Associazione Carretera Central.

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In apertura dell’incontro il Prefetto ha sottolineato come il fenomeno migratorio nella nostra provincia è significativo. L’intero territorio della provincia di Siena si caratterizza per una presenza migratoria consolidata e di lungo periodo, a cui da diversi anni va a sommarsi anche la presenza di richiedenti asilo e protezione internazionale. I dati della provincia registrano una presenza, all’ 1 gennaio 2020, di 29.011 cittadini stranieri residenti (Fonte: elaborazione Istat), a cui si aggiunge una quota consistente di cittadini non residenti soggiornanti. Le principali etnie sono: Romania 22%, Albania 14,67%, Kossovo 6.78%, Marocco 3.73%, Senegal 2.90%, Tunisia 2.79%, India 2.65%, Filippine 2.41%, Cina 1.98%, Perù 1.48, Sri Lanka 1.02%, Bangladesh 1,00%, Pakistan 0.85%, Brasile 0.84%. Per l’accoglienza dei richiedenti asilo la Prefettura di Siena ha attualmente sul proprio territorio 53 CAS, prevalentemente in forma diffusa, per un totale 577 ospiti. A questi si aggiungono i titolari di protezione internazionale inseriti nel progetto SAI (21 posti), nonché i minori stranieri non accompagnati accolti in altro specifico progetto SAI (12 posti).

Il Prefetto Forte ha preso atto ancora una volta «della massima disponibilità di tutti gli enti e le associazioni coinvolte, da sempre attenti a tutelare e a sostenere le persone in difficoltà e in situazioni di marginalità, ad individuare azioni sinergiche, grazie alle quali si potrà puntare a realizzare quella concreta integrazione che garantisce l’adesione ai valori della nostra democrazia ed il rispetto dei doveri richiesti a chiunque si proponga di diventare cittadino italiano».

Individuare percorsi virtuosi di integrazione dei cittadini stranieri

La riunione ha avuto l’obbiettivo di individuare percorsi virtuosi di integrazione dei cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale partendo dalla consapevolezza che occorre lavorare in rete e mettere in atto azioni mirate. Lo scopo è quello di realizzare percorsi integrati interistituzionali e multidisciplinari, che siano al tempo stesso specificamente dedicati e culturalmente orientati, al fine di migliorare l’integrazione degli stranieri sul territorio partendo dalla consapevolezza che l’integrazione parte da una buona conoscenza della lingua italiana e da percorsi di formazione professionale che consentano l’accesso al mondo del lavoro.

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