Si è aperto con circa 200 presenti il 15/o congresso nazionale di Scienze planetarie, che per la prima volta fa tappa a Firenze. Quest’anno l’evento, che si chiuderà venerdì 8 febbraio, è promosso dall’istituto nazionale di Astrofisica e dall’ateneo fiorentino per fare il punto sulle attività e sui programmi scientifici in corso. All’inaugurazione di oggi sono intervenuti, tra gli altri, il rettore dell’Università di Firenze, Luigi Dei, il presidente dell’Istituto nazionale di Astrofisica-Inaf, Nicolò D’Amico e il presidente del comitato scientifico del congresso e professore dell’ateneo fiorentino, Giovanni Pratesi.

Lo studio sui meteoriti Per questa edizione «è stata scelta Firenze – ha spiegato Pratesi -, perché abbiamo uno dei primi osservatori astronomici d’Italia, che è quello della Specola» e perché qui «c’è da sempre una forte tradizione, e negli ultimi anni si è sviluppata una scuola di studio dei meteoriti riconosciuta ormai a livello internazionale». Nella prima giornata di lavori, i ricercatori hanno parlato delle scoperte scientifiche, delle sfide tecnologiche legate all’esplorazione del sistema solare, delle prospettive dell’esplorazione oltre il sistema solare e della possibilità di vita extraterrestre. «I colleghi fiorentini – ha spiegato Pratesi – sono coinvolti in due missioni spaziali, una che si pone l’obiettivo di studiare le atmosfere degli esopianeti e un’altra che si prefigge l’obiettivo di campionare una piccola quantità di materiale sull’asteroide Bennu e riportarlo sulla terra». Nei prossimi giorni il congresso proseguirà nel campus delle scienze sociali di Novoli. In occasione dell’evento, inoltre, è stata allestita una mostra ‘Meteoriti: messaggeri dallo spazio’ dal sistema museale di Ateneo.

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