Insieme alla sorella del magistrato ha scritto un libro a quattro mani dal titolo “Giovanni Falcone. Un eroe solo” che si pone l’obiettivo di dare un’immagine privata, intima, meno eroica e più umana di chi ha “donato”  la propria vita alla lotta alla mafia. Nel ventennale delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, a una settimana dall’attentato di Brindisi, Francesca Barra incontra insieme a Maria Falcone gli studenti in ogni parte d’Italia per trasmettere ai più giovani un messaggio di speranza e rivendicazione della verità per combattere le mafie. Un messaggio che ha ereditato direttamente dall’esperienza di scrivere un libro sulla figura di Giovanni Falcone.

Spiega Francesca Barra – “Se io avessi raccontato soltanto la cronaca, mostrato i documenti o gli articoli di giornali che evidenziano le capacità giuridiche e professionali di Giovanni Falcone non sarei arrivata ai giovani e i nostri interlocutori sono le nuove generazioni. Su questo mi sono trovata perfettamente in sintonia con la signora Falcone nell’intento comune di far capire ai giovani che loro possono cambiare il mondo in cui viviamo, che le distanze si possono accorciare e che queste figure di riferimento alla fine sono stati delle persone normali come loro nella vita di tutti i giorni. Hanno semplicemente avuto la capacità e il talento di guardare oltre. Non esiste il grande uomo perché fa un grande lavoro, possiamo tutti esserlo. Ecco perché abbiamo voluto raccontare in questo modo il giudice Falcone”
 
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