L'azienda agricola di Suvignano a Monteroni d'Arbia in provincia di Siena

MONTERONI D’ARBIA – Sedici studenti e studentesse in arrivo da tre scuole secondarie di secondo grado di Siena e Firenze e tre detenuti provenienti dalla Casa di reclusione di San Gimignano che stanno portando avanti un percorso di reinserimento sociale lavoreranno nella tenuta di Suvignano (Siena) e rifletteranno sull’educazione alla legalità.

Arci Toscana, infatti, apre le porte di Suvignano, la tenuta confiscata alla mafia, a un nuovo campo della legalità Suvignano #benecomune dal grande valore sociale ed educativo. L’appuntamento è da lunedì 26 settembre a sabato 1/o ottobre. I partecipanti, si spiega in una nota, saranno impegnati, al mattino, in attività agricole nella tenuta e in incontri sui temi della legalità con rappresentanti istituzionali, associativi e sindacali del territorio, mentre nel pomeriggio è previsto un laboratorio di costruzione di giochi della legalità in collaborazione con l’associazione Topi Dalmata.

I tre detenuti, si spiega in una nota, autorizzati alla partecipazione dal magistrato di Sorveglianza, stanno seguendo dei programmi individuali di trattamento con misure e attività di positivo reinserimento sociale. La loro presenza al campo Suvignano #benecomune rappresenta un valore sociale aggiunto con una duplice opportunità: impegnarsi attivamente in un progetto di legalità in un bene confiscato alla mafia come occasione di giustizia riparativa indiretta, mettendosi alla pari con un gruppo di giovani studenti, e offrire agli stessi compagni di lavoro il bagaglio delle loro esperienze come elemento di riflessione concreta e reale sulla legalità e sulla decostruzione di eventuali stereotipi inerenti la valenza punitiva e riabilitativa dell’istituto carcerario.

Il campo della legalità Suvignano #benecomune è organizzato da Arci Toscana in collaborazione con Arci Siena, Comune di Murlo, Circolo Arci Vescovado di Murlo, Cgil, Spi-Cgil e Unicoop Firenze, con il patrocinio della Regione Toscana.

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