Botta e risposta tra Regione Toscana e Trenitalia. Motivo del contendere l’Eurostar City e alcuni probabili tagli alle fermate di Intercity ed Eurostar a danno dei pendolari. E così dopo alle dichiarazioni rilasciate ieri dall'assessore regionale toscano ai trasporti, Luca Ceccobao oggi ha replicato l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti che ha tuonato:

Non esistono diritti universali «L'Eurostar City non è un diritto. Voi in Toscana avete anche il treno regionale veloce, poi c'è l'Intercity e poi c'è l'Eurostar City. Non è che tutti devono fare lo stesso lavoro: il regionale ferma ogni 10 chilometri, l'Intercity e il regionale veloce ogni 30-40, anche 50. Perché l'Eurostar City deve fermare anche lui a 20 km?».

Con Fs manca trasparenza «Questi sono treni a mercato, non c'è contrattazione, non sono inseriti nel contratto regionale. Li autofinanziano con i passeggeri, non c'è sussidio e non essendoci non c'è nemmeno contrattazione con le Regioni. E' una questione sulla quale non c'e' sufficiente trasparenza, non ci sono comunicazioni ufficiali, noi riceviamo qualche indiscrezione e su queste stiamo lavorando» ha ribattutto Ceccobao tornando sull'ipotesi di riduzione di alcune fermate nelle stazioni Arezzo, Chiusi, Massa, Viareggio, Campiglia, Follonica e Orbetello, a partire dal prossimo cambio di orario invernale l'11 dicembre. Una decisione che, soprattutto in Maremma, ha fatto fare quadrato a sindaci, operatori turistici e consorzi.

Il disagio rimane «Se c'è gente che sale in quantità tale da giustificare i 15 minuti di rallentamento o altrimenti ogni fermata da Genova a Roma si perdono 15 minuti e il rischio è di non arrivare mai. – ha ribattuto Moretti. Quindi si prende il regionale, si arriva a una stazione dove si prende l'Eurostar City, si cambia e si va su come si fa in tutto il mondo. Nel mondo fanno così, non ci sono i treni che fermano in tutte le stazioni». Il nodo resta. Così come i probabili disagi.
 
 

Articolo precedenteIl termometro non scende e gli incendi aumentano
Articolo successivoUniversità di Siena, per il 2012 disavanzo di 22milioni di euro