«Cittadini... #state sereni ???», il manifesto appeso sul palazzo della Provincia

WP_20141112_003Giovedì e venerdì prossimi in tutta Italia si terranno nuove manifestazioni da parte dei dipendenti delle amministrazioni provinciali con l’occupazione delle sedi istituzionali, per protestare contro la legge di riordino degli enti e in particolare per il taglio del 50 per cento delle spese (30 per cento per le città metropolitane) e conseguentemente del personale, imposto dalla legge di stabilità in approvazione in questi giorni. Ieri si è tenuto un incontro a Roma tra rappresentanti sindacali e del governo, a conclusione di una manifestazione nei pressi del Senato. «Un incontro purtroppo infruttuoso – afferma Paolo Becattini, segretario generale aggiunto Uil Toscana – perché è stata ribadita l’entità dei tagli. I sottosegretari Bressa e Rughetti hanno poi definito plausibile l’ipotesi di una mobilità anche extra enti locali, considerando le difficoltà di bilancio che coinvolgono Regioni e Comuni. I posti di lavoro non sono in discussione, ma le destinazioni sono un fronte aperto tutto da delineare». Confermate dunque le stime elaborate dal Sole 24 ore su dati Upi: sono oltre duemila i dipendenti delle Province della Toscana destinati a essere trasferiti.

Servizi a rischio Le conseguenze dell’intervento sulle Province, peraltro, devono ancora essere percepite nella loro completezza. «Questa non è una riforma, ma è la liquidazione di alcuni servizi essenziali con dipendenti annessi – accusa Becattini -. Basti pensare ai centri per l’impiego, alle attività culturali, alla manutenzione di scuole e strade, agli interventi di tutela ambientale o dell’assetto idrogeologico, al controllo di caccia e pesca. Un provvedimento sciagurato dalle enormi ricadute negative».

La protesta Tra giovedì 18 e venerdì 19, dunque, nuove manifestazioni sindacali sono programmate in tutta Italia. A Siena Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e Rsu aziendale hanno annunciato con un comunicato l’assemblea presidio programmata per giovedì dalle 15.30 alle 17 in piazza Duomo, che culminerà nell’occupazione della sede istituzionale e della sala del Consiglio provinciale. «I nostri obiettivi – spiegano i sindacati in una nota stampa – sono quelli di far modificare al Senato la legge di stabilità che mette a rischio con i suoi devastanti tagli le funzioni, i servizi e i posti di lavoro». L’invito è rivolto a «tutti i cittadini, tutte le forze politiche, le associazioni e tutti i livelli istituzionali a partecipare all’iniziativa».

filippeschijpg.jpgLe critiche della politica «Il governo ascolti i lavoratori e le proposte di modifica alla legge di stabilità provenienti dalle opposizioni: non possono essere i tagli l’unica certezza di una situazione incerta e dannosa», afferma la senatrice toscana di Sel Alessia Petraglia, in piazza a Roma con i dipendenti delle Province. «Abolire i consigli provinciali, ovvero la democrazia, non è stato sufficiente a far sparire né chi nelle Province lavora né i bisogni e le necessità ai quali questi enti rispondevano», ha aggiunto. Altra voce critica quella di Monica Sgherri, capogruppo in Consiglio regionale di Rc-Ci: «Il governo Renzi è riuscito a costruire la tempesta perfetta. Una serie di provvedimenti sciagurati che, con la scusa dei tagli ai costi della politica ha ora portato a tagliare migliaia di posti di lavoro e a mettere in seria discussione servizi essenziali per i cittadini». Anche per il Pd Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, intervenuto al consiglio nazionale  dell’Anci, «serve emendare la legge di stabilità. Il taglio delle risorse rende la legge Delrio inattuabile e non consente di gestire le competenze fondamentali quali scuole, strade e difesa del suolo». Inoltre, «l’esubero del personale slegato dalle funzioni è una scelta che non si giustifica».

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