Tre anni per vedere completata la stazione Foster a Firenze. E’ quanto emerso dal sopralluogo effettuato dalle Commissioni Ambiente e Urbanistica al cantiere. «Un sopralluogo importante che ci ha consentito di verificare lo stato di avanzamento dei lavori – hanno dichiarato i due presidenti Fabrizio Ricci e Leonardo Bieber –. Ad oggi è stato completato il primo solaio, su cui poggerà la struttura in vetro che caratterizzerà la stazione. Sono inoltre state realizzate quattro strutture costituite da dodici travi a ventaglio, elemento che permetterà di mantenere i vuoti che lasceranno trasparire la luce naturale fino al piano dei binari».

Traffico treni in superficie alleggerito La stazione Foster si sviluppa su 45mila mq di superficie per 4 piani di altezza. Presenta un camerone di 450 x 50 metri, una copertura alta 18 metri e binari a 22 metri sotto il livello del piano stradale. La stazione è stata costruita con 357 diaframmi in cemento armato, 491 pali di fondazione, 250 colonne di acciaio di sostegno provvisorio, 50 metri profondità massima dei pali di fondazione. 250 i lavoratori impegnati a regime, 550mila mc le terre di scavo da riutilizzare a Santa Barbara. «I lavori sono stati eseguiti e proseguiranno secondo quanto stabilito dal progetto originale approvato (conclusione dunque entro i prossimi 3 anni, ndr.) poiché la project revew ancora in corso di definizione, come ci hanno dichiarato i tecnici, non avrà alcun impatto sul progetto stesso – hanno aggiunto Ricci e Bieber –. Grazie alla Foster ed al tunnel, il traffico dei treni in superficie potrà essere alleggerito a favore del trasporto regionale, che crescerà dagli attuali 450 fino a 800 treni, nel rispetto della centralità di Santa Maria Novella. Dal momento che riprenderanno i lavori di scavo del tunnel, serviranno almeno tre anni per vedere l’opera completata, con tunnel di sottoattraversamento e stazione» hanno concluso i due presidenti.

Lo scetticismo del consigliere Torselli Scettico sull’andamento dei lavori per il tunnel Tav, il consigliere di opposizione, Francesco Torselli. «I lavori procedono ed il ‘mostro’ di cemento inizia a prendere forma, ma ad oggi nessuno sa rispondere alla madre di tutte le domande: che ne sarà di questa opera mastodontica che sorgerà nel cuore di Firenze? A cosa servirà questo scatolone di cemento armato lungo 450 metri? Lo abbiamo chiesto ai referenti di RFI, di Italferr e di Nodavia, ma al di là dell’imbarazzo generale, nessuno è stato in grado di fornire risposte precise, né sui tempi che ci separano dalla fine dell’opera, né, tantomeno, su quello che sarà il futuro utilizzo di quella che tutti continuano a chiamare ‘stazione Foster’, ma che forse (e per fortuna!) stazione non lo sarà mai».

Articolo precedentePesca pericolosa. Gorgona, rimosso palangaro di 9 km in acque protette
Articolo successivoL’arte non si tocca. Soprintendenza emana un vincolo sulle opere di banca Mps