Francesco Macrì, presidente di Estra

AREZZO – Il Presidente di Estra Francesco Macrì non poteva essere nominato. Lo conferma una delibera di Anac, organismo nazionale anti corruzione dello scorso 10 novembre.

Dopo un’analisi di circa 8 pagine la conclusione con le motivazioni, secondo cui la multiutility è un ente di diritto privato in controllo pubblico e la sua presidenza prevedeva deleghe gestionali (un potere di firma fino a 500 mila euro).

Macrì era stato eletto consigliere comunale di maggioranza nelle fila di Fratelli d’Italia – Alleanza per Arezzo. La legge prevedeva che nei comuni con più di 15mila abitanti per passare da consigliere a presidente di una società come Estra sarebbero dovuti passare due anni. Macrì è stato consigliere fino al 1 settembre del 2016 e nominato presidente della società del gas appena 12 giorni dopo.

Terremoto Estra. Macrì non è più presidente. Anac: non poteva essere nominato

Intanto Macrì non è già più presidente di Estra. Il Cda si riunirà già oggi e procederà con la surroga da parte dell’amministratore delegato.

L’intervento di Anac, per quanto impugnabile, apre scenari nuovi a partire dalla decadenza di Macrì come presidente di Estra e potrebbe avere ripercussioni anche sul processo che riprende il 30 novembre ad Arezzo e che vede coinvolti 11 imputati  accusati a vario titolo di peculato, favoreggiamento, abuso d’ufficio e traffico di influenze.

Macrì ha già annunciato immediato ricorso al Tar e sembra intenzione a chiedere la sospensiva della delibera.

Articolo precedentePiccoli Comuni, terzo mandato consecutivo per i sindaci. C’è il sì della Camera
Articolo successivoRider, il Tribunale di Firenze condanna Deliveroo per condotta antisindacale. Cgil: «Prima volta riconosciuti come worker»