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FIRENZE – La Toscana si conferma al vertice delle regioni del Centro Italia per produzione di rifiuti speciali.

Secondo i dati diffusi da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), nel 2023 la regione ha generato 10,4 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, guidando il Centro con quasi il 37% del totale prodotto tra Marche, Umbria e Lazio.

Lo scenario nazionale evidenzia un incremento generale: la quantità complessiva di rifiuti speciali prodotti da comparti industriali, commerciali, artigianali, dei servizi e dal trattamento di scarti e risanamento ambientale ha raggiunto quasi 164,5 milioni di tonnellate, in aumento dell’1,9% rispetto al 2022. Sono oltre 3 milioni le tonnellate in più in un solo anno.

Boom nel recupero e nel riciclo

Parallelamente alla crescita della produzione, il 2023 segna anche un dato record: il 73% dei rifiuti speciali (circa 130 milioni di tonnellate) è stato sottoposto a recupero e riciclo, contro valori decisamente inferiori dei decenni precedenti. Tra questi spiccano oltre 80 milioni di tonnellate relative ai rifiuti derivanti da costruzioni e demolizioni, che vengono prevalentemente trasformati in materiali per sottofondi stradali e rilevati. Particolarmente virtuosa anche la gestione dei rifiuti metallici: 21 milioni di tonnellate, corrispondenti all’11,6% del totale, sono stati avviati quasi totalmente al riutilizzo, soprattutto dalle acciaierie del Nord Italia. Anche carta, cartone e legno – pari al 7% del totale gestito – trovano nuova vita attraverso il riciclo.

Calo dello smaltimento in discarica

Segnali incoraggianti arrivano anche dal fronte dello smaltimento in discarica: rispetto al 2022, il quantitativo di rifiuti speciali destinato a questa modalità è sceso di 997mila tonnellate, con una diminuzione dell’11,2%.

Costruzioni e manifattura ai primi posti nella produzione

Il settore delle costruzioni e demolizioni continua a essere il principale produttore, con circa 83,3 milioni di tonnellate, pari a quasi il 51% del totale nazionale. I rifiuti non pericolosi rappresentano la stragrande maggioranza (93,8%), raggiungendo quasi 154,3 milioni di tonnellate (+1,9%), mentre quelli pericolosi ammontano a poco più di 10 milioni di tonnellate (+1,9%), con il comparto manifatturiero responsabile del 36,1% della quota pericolosa.

Nord Italia in testa, ma la Toscana guida il Centro

A livello geografico, il Nord Italia resta l’area più produttiva con 94,1 milioni di tonnellate, seguita dal Sud con 42,3 milioni. In testa c’è la Lombardia (35,9 milioni), mentre al Centro la Toscana è saldamente al primo posto superando Lazio, Umbria e Marche, e contribuendo in modo significativo agli indicatori nazionali sulla gestione degli scarti industriali e artigianali.

La Campania, infine, si distingue tra le regioni del Sud con un totale di oltre 11,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, pari al 26,4% della macroarea.