RAPOLANO TERME – La quiete del Poggio di Santa Cecilia, frazione nel comune di Rapolano Terme (Siena), sarebbe messa a dura prova in questi giorni. In zona ci sono una serie di depositi di munizioni ed esplosivi del ministero della Difesa e sarebbero stati notati mezzi in uscita con una certa frequenza.

Nella decina di capannoni sparsi nell’area della ‘Polveriera’, sono contenuti munizioni ed esplosivi e non è escluso che sia in corso un approvvigionamento da poi destinare verso il confine ucraino.  Soprattutto, in relazione a quanto sta accadendo all’aeroporto militare di Pisa, diventato uno dei collegamenti principali con lo scalo polacco di Rzeszów-Jasionka, distante un centinaio di chilometri dal confine ucraino.

Sui voli diretti verso il fronte bellico viene mantenuto un stretto riserbo dall’autorità militari, ma come segnalato dall’olandese Gerjon, analista del traffico aereo, l’Aeronautica non avrebbe sorvolato l’Ungheria: spazio chiuso al trasporto di armi. Viaggi che rientrano nell’ottica del sostegno promesso dall’Italia all’Ucraina. Non esenti da polemiche, come quella sollevata dal sindacato Usb dell’aeroporto civile di Pisa, che in attesa di caricare un cargo di aiuti umanitari, si è trovato di fronte un carico di armi e munizioni. Il caso è stato rilanciato dai consiglieri regionali del M5S, Irene Galletti e Silvia Noferi, che hanno presentato un’interrogazione alla Regione.

La questione è stata chiusa temporaneamente dal Covi, Comando operativo di vertice interforze, che ha evidenziato: “Non si è registrata alcuna protesta da parte dei lavoratori civili addetti al carico merci del Galilei. Alcuni operatori si sono limitati a segnalare il mancato possesso dei requisiti necessari all’effettuazione del caricamento di materiali speciali. A seguito della segnalazione, i materiali sono stati regolarmente caricati. Quanto ai materiali in questione, essi sono parte del sostegno militare per l’Ucraina deliberato dal Parlamento italiano e che erano in attesa di essere caricati su un volo civile, un B-737 cargo, non certamente classificato come volo contenente aiuti umanitari”.

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