FIRENZE – Negli ultimi 20 anni in Toscana non era mai stato così caldo. Il 2022 ha segnato un innalzamento della temperatura di 1,3° rispetto alla media.

Tra i livelli massimi raggiunti, spiccano i 41 °C di Firenze e i 40 °C di Prato osservati il 27 giugno, ma queste temperature record sono state l’apice di un fenomeno diffuso, tanto che nel periodo che va dal 15 maggio al 15 luglio, nei soli capoluoghi di provincia, sono stati battuti ben 12 record storici di caldo. Ad un’estate torrida è seguito un autunno più caldo del normale, culminato nell’eccezionale anomalia dell’ottobre più caldo mai osservato in Toscana. L’anno si è chiuso con il mese di dicembre più mite dell’intera serie storica (+2,7 °C rispetto alla media di riferimento). Su 12 mesi, ben 10 hanno registrato temperature superiori ai valori attesi.

Per quanto riguarda le precipitazioni, il 2022 è stato altrettanto estremo, con lunghe serie siccitose. Nel complesso la Toscana ha ricevuto solo il 13% in meno di pioggia rispetto agli anni precedenti (deficit più marcato sulle province settentrionali, dove si arriva ad un -30%), ma la distribuzione delle piogge ha visto lunghe e intense fasi secche (gennaio-marzo e maggio-luglio), interrotte da brevi parentesi eccezionalmente piovose (agosto, settembre e dicembre).

“I dati non sono rassicuranti”, ha affermato Bernardo Gozzini, direttore del Lamma, presentando il programma. “E’ evidente che il quadro climatico della nostra regione sta rapidamente cambiando ed è sempre più urgente che si delineino adeguati Piani di Adattamento, anche a livello locale – ha aggiunto -. Le analisi climatiche che il Lamma fornisce sulla Toscana vanno proprio nella direzione di contribuire a costruire un quadro conoscitivo di riferimento che è elemento necessario e fondante di ogni piano locale che possa supportare i nostri territori e sitemi produttivi ad adattarsi al clima che verrà nei prossimi 30-50 anni”.

Una priorità da affrontare per la Regione Toscana. “Questi dati ci mostrano che il tema della transizione ecologica è quanto mai urgente ed attuale, anche se sembra sparito dal nostro dibattito pubblico – ha precisato l’assessore regionale Monia Monni -. Gli eventi meteo estremi, che anche quest’anno hanno causato non solo danni, ma anche vittime, sono l’aspetto più evidente di una situazione nel complesso drammatica: basta allargare lo sguardo per vedere che tutto è collegato”.

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