FIRENZE – “Mancano gli esperti dello studio del suolo e del sistema terrestre”. Carenza che come evidenziato da Riccardo Martelli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana, caratterizza una regione a “rischio frane”.

Secondo l’edizione 2021 del Rapporto Ispra sul Dissesto Idrogeologico d’altronde, il 93,9% dei comuni italiani (7.423) è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione e la nostra regione è una di quelle che presenta valori più elevati di popolazione a rischio frane: su 22.987 chilometri quadrati di superficie, quasi la metà, il 47,2% è a pericolosità da frana. “E oggi – prosegue – in Toscana mancano i geologi, figure fondamentali nell’analisi e nella progettazione degli strumenti contro il rischio idrogeologico”.

“A forza di frequentare i convegni o altri consessi di geologi degli ultimi 30 anni si interiorizzava per osmosi la litania secondo la quale i geologi erano poco considerati, che c’era poco lavoro, eravamo messi in secondo piano rispetto ad altre categorie dell’area tecnica. La mia generazione è cresciuta in questo clima incerto e poco motivante – spiega Martelli -, ma comunque è cresciuta e ha contribuito a stabilizzare competenze e animare una professione fondamentale per lo sviluppo tecnico ed economico nell’Italia di questi ultimi decenni” ed ora “il mercato è diventato vorace di professionalità come quelle dei geologi e il paradosso è che ora, a fronte di una richiesta pressante da parte di aziende, studi professionali, università e pubblica amministrazione, si assiste a uno svuotamento delle aule universitarie con le iscrizioni a Scienze Geologiche in caduta libera in tutte e tre le università toscane. Detta in altri termini: oggi mancano geologi”.

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