FIRENZE – Il nuovo studio di Ires Toscana rivela una crescente polarizzazione del lavoro e una pesante fatica economica per molte famiglie toscane.
Basato su dati fiscali raccolti da Caaf Cgil Toscana e su 100 interviste condotte tra giugno e agosto 2025 nell’area fiorentina e pratese, il rapporto “Noi e il denaro nel tempo” mette in luce una società divisa tra chi mantiene una stabilità economica e chi invece deve affrontare precarietà, perdita del potere d’acquisto e rinunce su bisogni essenziali.
L’analisi, coordinata dal presidente Maurizio Brotini e condotta dal ricercatore Andrea Cagioni insieme ad Alessandra Coli e Veronica Dorgali, sottolinea come oltre la metà dei lavoratori intervistati sia inserita in forme contrattuali non standard, come contratti a tempo determinato o part-time involontario. La distanza tra lavoratori con contratti garantiti e ben retribuiti e quelli con occupazioni precarie si amplia, accentuando le difficoltà quotidiane. Tra le testimonianze raccolte emergono racconti di famiglie che faticano a far quadrare i conti e di lavoratori costretti a rinunciare a cure mediche o persino al sogno di avere figli.
Il 55% del campione dichiara di aver tagliato spese necessarie per la salute, l’alimentazione o il tempo libero, con una soddisfazione media per la situazione economica scesa a 5,13 su 10 rispetto al 2022. L’aumento del costo della vita è indicato quasi unanimemente come il fattore principale del peggioramento, con salari e pensioni che non riescono a compensare l’inflazione. Le donne riferiscono un livello di soddisfazione mediamente inferiore rispetto agli uomini.
L’indagine evidenzia inoltre la frequente dipendenza da organizzazioni di solidarietà, come la Caritas, e un diffuso senso di vulnerabilità che si traduce anche in problemi di salute mentale. Mentre una minoranza di circa il 20% racconta esperienze positive di crescita lavorativa e retributiva, la maggior parte resta incerta e pessimista riguardo al futuro.
Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana, interpreta i dati come un allarme sulla crescente polarizzazione sociale: “Serve una svolta nelle politiche pubbliche e industriali”. La Cgil Toscana ha già annunciato uno sciopero generale per il 12 dicembre contro quella che definisce una Manovra ingiusta, con una manifestazione regionale a Firenze che sarà chiusa dal leader nazionale Maurizio Landini.
Maurizio Brotini sottolinea come la ricerca evidenzi anche l’incidenza delle fonti integrative di reddito, come affitti o investimenti, e come l’eliminazione del reddito di cittadinanza abbia aggravato la situazione di molte fasce vulnerabili, con il caro vita che diventa un tema centrale nelle mobilitazioni sindacali.
Claudio Guggiari, presidente di Caaf Cgil Toscana, spiega come i dati raccolti dagli sportelli fiscalisti rappresentino “un patrimonio unico per capire come stanno davvero le famiglie toscane”, trasformando le informazioni in un osservatorio sociale fondamentale per la ricerca e l’azione sindacale sul territorio.
La fotografia restituita da questo studio denuncia una realtà economica complessa e segnata da disuguaglianze crescenti, la cui risposta sarà decisiva nelle politiche regionali e nazionali prossime.







