napolitano_1.jpgInizia ufficialmente venerdì prossimo la corsa alla successione al doppio mandato di Giorgio Napolitano che dieci giorni fa ha rassegnato le proprie dimissioni da Presidente della Repubblica dopo un’anomalia dello Stato italiano che lo ha visto estendere il suo ruolo di vertice istituzionale oltre i sette anni previsti per l’incapacità nell’aprile 2013 del Parlamento, frammentato dal voto alle politiche precedenti, di trovare un accordo sul suo successore. Nel frattempo chi poteva diventare Presidente del Consiglio, Pier Luigi Bersani, non lo è diventato, chi lo è diventato, Enrico Letta, è durato un battito di ciglia, e chi lo ha succeduto, Matteo Renzi, ha difeso la leadership di Napolitano, suo grande sponsor, fino in fondo, che ha anche sperato fino all’ultimo ad un rinvio della sua dipartita. E così dall’inizio della prossima settimana inizieranno le consultazioni frenetiche prima all’interno del partito con il maggior numero di parlamentari, leggasi Pd, poi dei gruppi che fanno parte della maggioranza, Nuovo centrodestra, per poi estendersi fino all’opposizione con cui si sta costruendo il nuovo impianto elettorale, ovvero Forza Italia. Una cosa è certa: la Toscana, comunque vada, sarà protagonista.

Toscana protagonista per la corsa al Colle Perché il premier è toscano, il suo predecessore pure, ed i maggiori protagonisti della scena politica nazionale ruotano tutti nella Regione governata da Enrico Rossi. Pensate a Beppe Grillo ed i suoi M5S: la casa dell’ex comico sorge a Marina di Bibbona ed è lì che è previsto un meeting dei pentastellati a metà della prossima settimana per pensare alla strategia anti maggioranza parlamentare. L’anima oscura delle riforme per Forza Italia si chiama Denis Verdini, che è nato a Fivizzano (Massa e Carrara), ed il nome attualmente in pole per il Quirinale è il giurista ed accademico italiano Ugo De Siervo, uno che insegna all’Università degli studi di Firenze. Proprio sotto la cupola del Brunelleschi nelle ultime ore sarebbe nata la strategia di Matteo Renzi per il nome giusto da far eleggere subito nel prossimo fine settimana: rumors di Palazzo Vecchio sussurrano che a margine della cena tenutasi con Angela Merkel per il bilaterale italo-tedesco, l’ex sindaco avrebbe detto alla Cancelliera che pensa ad un nuovo presidente della Repubblica donna.

Una donna per il Quirinale? Il modello andrebbe ricercato nell’esempio di Emma Marcegaglia, che però non ha l’età giusta (49), e fra l’altro è presidente di Eni. Sicuramente non Rosy Bindi, altra toscana, che ha aperto un nuovo fronte politico nelle ultime ore bombardando di parole al veleno il premier per la spaccatura alla Camera all’interno del Pd. La prima persona che saprà il nome scelto dal premier da candidare almeno alle tre votazioni iniziali, quelle dove serve per essere eletti la maggioranza assoluta dei voti, è sicuramente Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, e braccio destro di Matteo Renzi; così come decisivo è il ruolo di Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, e ‘tagliatrice’ di emendamenti per la nuova legge elettorale.

La profezia Insomma comunque vada a finire, tutto ruoterà ancora una volta intorno alla Toscana. Da segnalare in questo senso quanto accaduto ieri sera: sbaraccando gli automezzi fly appostati da oltre 72 ore in Piazza della Signoria per il vertice bilaterale, un celebre produttore televisivo della Rai, anche lui nelle ultime ore a Firenze, ha urlato al suo staff di cameran, macchinisti e tecnici-assistenti: «E’ inutile tornare a Roma, tanto presto le telecamere dovranno essere puntate di nuovo su questi luoghi per il nuovo presidente della Repubblica». Un indiscrezione o qualcosa di più?

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