Tornano i grandi tappeti di segatura colorata, si rinnova l’appuntamento con una tradizione che affonda le proprie radici nella storia. Il 22 e 23 giugno ancora una volta le strade del centro storico di Camaiore saranno adornate con lunghi tappeti artistici, in attesa del passaggio della processione del Corpus Domini della domenica mattina.  Mamme e figli, nonni e nipoti. Ci saranno come sempre generazioni di camaioresi a realizzare dalla sera di sabato fino alle prime luci dell’alba di domenica, quello che ormai a tutti gli effetti è considerato uno spettacolo di arte effimera, unico nel suo genere, che coinvolgerà l’intero centro storico. I protagonisti indiscussi saranno i tappeti di decine di metri di lunghezza, realizzati con segatura colorata che si snodano per tutto il centro regalando uno spettacolo eccezionale. Poche ore per osservarli ed ammirarli, poi la precessione religiosa che passerà su questo percorso ne lascerà solo un ricordo.

Le classifiche Quest’anno il concorso sarà diviso in due categorie: Senior e Under23. I giurati, nella notte tra il 22 giugno e la mattina del 23, si aggireranno tra i vari gruppi di tappetari per valutare la composizione, il colore, l’attinenza al tema. Domenica la giuria tirerà le somme, raccogliendo le schede di votazione, e sarà stabilito il ‘miglior’ tappeto edizione 2019. L’ultima edizione dei tappeti è stata vinta dal gruppo Palinsesto. 

Il tema A scegliere il tema generale, come ogni anno, è stata la Parrocchia di Santa Maria Assunta in Camaiore. L’argomento guida scelto per il 2019 è “il Sinodo dei giovani”. Nell’introduzione del tema la parrocchia spiega che «I giovani di oggi si confrontano con una serie di sfide e opportunità esterne ed interne, molte delle quali sono specifiche dei loro contesti individuali, mentre alcune sono condivise tra i Continenti. Alla luce di ciò, è necessario per la Chiesa esaminare il modo in cui pensa ai giovani ed entrare in contatto con loro, affinché possa risultare una guida efficace, rilevante e vivificante nel corso della loro vita. La presenza dei giovani ha segnato una novità: attraverso di loro è risuonata nel Sinodo la voce di tutta una generazione».

 

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