La Provincia di Siena

FIRENZE – “Dieci anni dopo la riforma le nuove Province appaiono ancora molto fragili”. L’allarme rilanciato dall’Upi Toscana, che ha chiesto un incontro urgente con il governatore Eugenio Giani.

“I dipendenti delle Province toscane sono 1.500, un numero fermo ormai da anni, a fronte degli oltre 3.300 prima della riforma Delrio – ha evidenziato il direttore Ruben Cheli -. Bisogna considerare che le province toscane versano già oggi a Roma 243 milioni di euro e hanno affrontato un riordino più duro delle altre, tanto che la Commissione tecnica per i fabbisogni standard del Ministero dell’Economia ha certificato che abbiamo cinque enti tra i primi tredici nella classifica dello squilibrio”.

Secondo l’Upi la prospettiva è di andare verso un peggioramento dei servizi ai cittadini. “Crediamo che il trasporto pubblico locale, e in particolare le nuove tariffe e le aree marginali con i lotti deboli, il turismo, la polizia provinciale e l’ambiente debbano avere la prioritaria attenzione da parte degli enti territoriali. In particolare il previsto taglio di risorse per le polizie provinciali, pari al 75% delle risorse dello scorso anno, rischia di bloccare le attività di vigilanza venatoria e contenimento degli ungulati, con gravi conseguenze per agricoltori e mondo venatorio”, ha aggiunto il presidente Gianni Lorenzetti, che ha poi ha osservato: “A tutto questo si aggiunge la carenza di risorse per le manutenzioni ordinarie, inclusi gli edifici scolastici e i ponti. Con la recente legge di bilancio, si teme un ulteriore taglio di 5 milioni di euro per la Toscana nel 2024”.

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