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MONTALCINO – L’ultima volta era successo nel 1888. Era il primo anno di produzione del Brunello di Montalcino e la vendemmia fu fatta in agosto.

Le temperature torride del 2022 hanno riportato indietro le lancette a più di un secolo fa e, come hanno evidenziato dalla Tenuta Greppo di Biondi Santi, “hanno spinto a una vendemmia che entrerà nella storia come la più anticipata di sempre. Una raccolta non massiva, ma solo di selezionate parcelle di vigneti, quelle in cui le uve hanno indicato un precoce e tuttavia ottimo livello di maturazione dopo un’annata molto secca, priva di piogge e segnata da temperature medie elevate”.

Di fronte ai cambiamenti climatici anche le aziende hanno dovuto adottare degli accorgimenti, necessari soprattutto se come possibile quest’anno non si dovesse rivelare un caso isolato. “La nostra missione è preservare lo stile Biondi Santi – ha dichiarato Federico Radi, direttore tecnico Biondi Santi -. Per noi questo significa creare un habitat in grado di far fronte al meglio al cambiamento climatico, per continuare a produrre uve di altissima qualità che rispettino questo stile e le caratteristiche dell’annata. L’approccio ‘rigenerativo’ avviato nei nostri vigneti ci sta mostrando una maggiore resilienza delle piante allo stress idrico e termico. C’è molto lavoro da fare, molti sono i nostri progetti e non mancano i primi esiti positivi. Negli ultimi 3 anni notiamo un lento, ma progressivo aumento della sostanza organica nei suoli”.

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